Alpini Cuneense 4a Divisione Alpina Cuneense
Campagna di
Russia, 26 luglio 1942 / 28 gennaio 1943 a cura di Riccardo Baldi
26 luglio 1942, Mondovì, parte la prima tradotta
di 52 della Cuneense.
17 gennaio 1943, Fronte sul Don, la Cuneense riceve
l'ordine di ripiegamento. 20 gennaio 1943,
a Nowo
Postojalowka muoiono circa 13000 Alpini della Cuneense e della Julia 28
gennaio 1943, Valujki (Russia), la Cuneense con
resti della Julia sono annientate....
Nell'immagine: Cuneo, lungo Stura, maggio 1942, la "Cuneense"
schierata, presenta gli onori al Re Vittorio Emanuele III |
Prefazione
Corpo Armata Alpino
La Cuneense
6500 Alpini
Cuneense
Gen. Emilio Battisti
Equipaggiamento
Gli "amici" tedeschi
Ordine di battaglia
Cara Mamma
Il ripiegamento
La prigionia
Testimonianze
Caduti e Dispersi
Caduti in prigionia
Decorati
Cuneense
Il processo d'Onofrio
Lettere dal fronte
Storia
degli Alpini
Responsabilità
Immagini
Commenti visitatori
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ONORE alla
4a DIVISIONE ALPINA CUNEENSE - PER SEMPRE NEI NOSTRI CUORI “Tutti hanno
compiuto opera veramente sovrumana... Dio fu con loro, ma gli uomini
furono degni di Dio. Sì, perché avevano quella fede che li ha fatti
diventare eroi; l’amore per la Patria e la famiglia, fede che diventa
sempre più grande quanto più il gelo di una natura ostile, l’aggressione
ossessionante di una terra nemica senza orizzonti e senza mete si
accanivano contro di loro e quando le forze stavano per crollare, la
visione dell’Italia, della famiglia lontana, era per loro una luce che
li rendeva decisi a raggiungerla. Solo uomini che possiedono così forte
questa fede possono aver fatto quello che hanno fatto per cercare di
uscire dal cancello dell’eternità”. Don Carlo
Gnocchi, un cappellano degli Alpini in Russia.
Valujki
(Russia), 28 gennaio 1943, ore 5,30, il Generale Battisti con i resti della
Divisione "Cuneense" si
arrendeva
ai Russi. Stessa fine fecero le Divisioni "Julia" e "Vicenza" che
concludevano tragicamente a Valujki il ripiegamento, dopo essersi
sacrificate per permettere alle altre Divisioni di uscire dalla "sacca". Commemorare tutti gli anni quel "28 gennaio" in Onore
della "Cuneense" della "Julia" e della "Vicenza" e dei suoi migliaia di Caduti e Dispersi
è un dovere. Per troppi anni il sacrificio di questi ragazzi, se
non dalle Associazioni Alpine, non è stato ricordato. Dimenticati nei
libri di storia scolastici, dimenticati dalle istituzioni, dimenticati
dai loro Comuni... Forse è giunto il tempo di rimediare... |
La guerra poi
finì, specialmente nelle grandi città, dal mattino alla sera migliaia di
donne e genitori attendevano i treni del ritorno; migliaia di mani
alzate con le fotografie del marito, del fratello, del figlio. In molti
giornali, accanto ai ritratti dei dispersi, l'annuncio…"se qualcuno
riconosce questo volto è pregato di rivolgersi alla famiglia…".
Sulle nostre montagne, colline e pianure, mogli e genitori, in continua attesa a
scrutare il sentiero di casa, ad aspettare, sperare, non
rassegnarsi…Sulla collina di Verzuolo, un papà di nome Francesco, cinque
figlie e due maschi: "Eduardu e Notu", entrambi partiti per la Russia:
senza di loro come poteva continuare i lavori in campagna... Chi avrebbe
accudito al bestiame? Tutti i giorni papà Francesco rimaneva ore e ore a
guardar la strada, aspettando i suoi amati figli…che non sarebbero mai
più ritornati. Papà Francesco morì di dolore. In provincia di Cuneo e
in tante altre regioni d'Italia, vi
furono migliaia di "papà Francesco"… Alla loro memoria e a
quella dei loro figli, dedico questo mio piccolo contributo.
Il sacrificio di
sangue totale della Divisione Alpina Cuneense, parte del Corpo di Armata
Alpino inviato in Russia, con le Divisioni Julia e Tridentina, ad oltre
sett'antanni dagli eventi, continua ad essere più che mai vivo,
soprattutto nelle genti del nord e centro Italia, da cui provenivano
quei ragazzi. Le adunate Alpine nazionali che si susseguono dal dopo
guerra ad ora, trovano in quell'enorme sacrificio, mai dimenticato, un
formidabile collante. |
In UN
GIORNO caddero circa 13000 Alpini. La più
grande disfatta mai subita da nessuna divisione o
insieme di battaglioni nella Storia dell'Italia, per trovare un esempio simile, dobbiamo
ritornare ai tempi della
battaglia della Foresta di Teutoburgo,
svolta nell'anno 9 d.C. tra i Romani e le tribù germaniche
della bassa Sassonia. Dove i Romani furono completamente
distrutti perdendo in un giorno tre Legioni e alcuni reparti di
cavalleria per un totale di circa 15000 uomini. Oppure lo sbarco in Normandia del 6 giugno 1944, anche se come numero molto distante, nel primo giorno morirono 4400 soldati americani.. |
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Ogni anno gli Alpini onorano i Loro Caduti e
Dispersi. E, ad ogni adunata, con sempre maggior insistenza aumentano le
richieste di notizie sui dispersi. Con maggiore dovizia di particolari,
si viene a conoscenza di nuovi documenti e di "nuove verità", grazie
soprattutto ad Internet, dal 1995 in pstoria di
tante testimonianze, il corso che segnò quei tragici fatti: militari e
politici, sia prima che durante il conflitto, che subito dopo,
sopraoi si sta ridisegnando e riproponendo una nuova lettura di quella
tragedia. Finalmente c'è la possibilità di scrutare nei minimi
particolari e nella microttutto su quanto accadde ai Nostri Alpini tenuti prigionieri in
Russia. Le responsabilità della nostra Prima Repubblica e le tante
"cose" non dette o, omesse su fatti estremamente importanti, da alcuni
eminenti personaggi politici del tempo.
El 16 giugn 2008 a
le mort el Sergent Magiur Mario Rigoni Stern Ciao sergent, ses tournà cun
i to amis perdù en Russia, ura poss embrasseje e lur, ringrasiete per
tut l’on cha las fait cun la piuma, sa iera nen per ti, quasi gnun as
ricurdava ed lon ca luma fait, ed lon ca luma tribulà ….
Grassie sergent
Il 16 giugno 2008 è
morto il Sergente Maggiore Mario Rigoni Stern Ciao sergente, sei tornato
con i tuoi amici perduti in Russia, ora puoi abbracciarli e loro,
ringraziarti per tutto quello che hai fatto con la penna, se non era per
te, quasi nessuno si ricordava di quello che abbiamo fatto, di quanto
abbiamo tribolato…
Grazie sergente.
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