Pubblico queste lettere inedite, di due fratelli di Verzuolo (Cuneo),
figli di madre vedova, entrambi del 2° Reggimento Alpini della Cuneense
Battaglione Saluzzo, dispersi in Russia. Vogliono essere un esempio
delle tante migliaia di lettere che i Nostri Alpini scrissero alle loro
Mamme. Le ho riportate tal quali rispettando anche gli errori
ortografici, questo anche per far capire qual'era la semplicità di
questi ragazzi. Sono lettere molto commoventi, ma sovente comunicano
fatti e aspetti di vita al fronte che fin'ora erano sconosciuti.
P.M. (Posta Militare) 203, 17-8-42
Cara Mamma
Vengo a te con questo mio scritto per darti le mie
notizie. Di salute stò benissimo, come spero che sia di te, mangio tutto
quel che mi danno, e così si tira sempre avanti, ora sciamo ancora
sempre in viaggio, e mi diverto molto, sciamo tutti allegri e si
canta tutto il giorno così il tempo passa più in fretta. Il giorno 15,
era la festa dell'Assunta e il nostro capellano à celebrato la S. Messa,
era la prima che abbiamo assistito dalla partenza e labbiamo celebrata
in terra di Russia, mai più credevo di venire ad ascoltare la messa in
Russia, eppure e così, quello che mi dispiace e che non ò ancora potuto
vedere Gino perché lui, è sopra un altro turno, ma quando arriveremo
alla destinazione ci potremo poi vedere, spero che tu abbia ricevuto le
mie cartoline, che ti ò mandato, sai mamma tu non devi rimanere in
pensiero per noi perché qui stiamo benissimo, e il morale è alto, quasi
non mi accorgo neppure dove andiamo, prega solo per noi, e poi vedrai
che ritorneremo molto presto forse più presto di quel che si pensa.
Termino inviandoti baci e tanti saluti, salutami tanto le zie Teresa e
Maria e Maddalena, e tutti quelli del cortile.
Tuo figlio Gianni
Ciao Mamma e stai tranquilla
P.M. 203 2-9-42
Cari. ma Mamma
Ieri sera ò ricevuto la tua gradita lettera la quale mi à
fatto molto piacere nel avere tue notizie e della zia Maddalena. Io non
me la passo poi mica tanto male, perché viaggio sempre con la mia
autocarretta si capisce che le strade non sono tanto belle come le
nostre ma vanno ancora abbastanza bene. Tu mi dici che ò cambiato
scrittura e perché o un altra penna ed è per questo che cambia.O' visto
che Celestu e Beppe vengono anche in Russia, certamente troveranno che è
un po' duro essendo sempre stati li a Cuneo ma la naia bisogna provarla
tutti ed è bene che vengano anche loro. Che mai Osvaldo viene a
piantarsi quaggiu? Non a più lavoro lassu? Tu vuoi sapere come si
chiamano gli amici che ò qui con me ma credo che sia inutile, perché il
più vicino è di Villafalletto e si chiama Gonnella Giovanni gli altri
amici sai chi sono, Roasio ed altri ancora Con Gianni mi son subito
trovato ed ora mentre scrivo lui è anche qui sotto la mia tenda che
scrive a Tito Castrale che ci à mandato una cartolina. Giorgio è anche
qui assieme ed ogni tanto facciamo una chiacchierata assieme. Termino
col inviarti i miei più cari saluti ed anche da parte di Gianni il quale
ti à scritto mezz'ora prima di me. Saluti alle zie e zio e tutti i
parenti ed amici.
Tuo figlio Gino Arrivederci
P.M. 203
Carissima Mamma
…la mia lettera ci avevo anche detto che ringraziasse
il Senatore da parte nostra, ora aspetto che mi facci la risposta e
poi te lo farò sapere, vedo che ora anche la zia Maddalena finalmente è
andata con te, così è meglio perché vi fate più coraggio e poi credo che
sia più economia in tutto, e tu sei ancora sempre dalle suore? E come te
la passi, mangerei anchio molto volentieri una scodella di quella tua
minestra perché te la sai fare proprio bene, non bisogna che ci pensi a
tutto quello che mi facevi te, mi chiedevi se vole questo o pure quello
invece ora sono due anni che prendere quello o niente, ma ora riguardo
al mangiare si sta benissimo, non mi pare neppure di essere alla guerra.
E te stai pure tranquilla non pensare mai male, pensa
sempre al meglio, io ti dico…
Tuo figlio Gianni
P.M. 203 10-9-42
Carissima Mamma
Ricevetti ieri la tua lettera del giorno 4 e così oggi
essendo giorno di riposo ti posso fare la risposta. Di salute stò
benissimo come pure spero sia di te, io non mi sono mai sentito tanto
bene come ora, anche se abbiamo già camminato per più di trecento
chilometri, il guaio è che ò sempre un appetito che mi dà fastidio a
toglierlo, ma però si trova ancora qualcosa, l'altro giorno, eravamo in
un paesetto e io ed un altro di Casalgrasso, che è con me sciamo
andati dai borghesi e abbiamo comperato una bella gallina con una
scatola di fiammiferi, loro non li vogliono mica i soldi, con una
scatola di fiammiferi oppure un limone o una medaglia ti fai dare tutto
quello che vuoi, il guaio è che non riusciamo a farci capire vedesti
quante risa facciamo a parlare con i borghesi, però qualche cosa abbiamo
già imparato. Cara mamma io ti avevo mandato a chiedere della roba ma
ora, non mandarmela più perché i pacchi non arrivano, vuol dire che
quando si potranno mandare, me la manderai, ò visto dalla tua lettera
che ai cominciato i nove mesi al Sacro Cuore, prega mamma per noi che
possiamo ritornare presto con te, come ne abbiamo noi la certezza. Ora
qui va tutto bene, non si sentono i colpi e la notte si dorme tranquilli
sognando la nostra bella Italia lontana, dove voi mamme state ad
aspettarci, oggi ci anno dinuovo pagato la deca ma non si può ancora
fare i vaglia, o già più di trecento lire, cosa vuoi in un mese non ò
ancora potuto spendere nemmeno un marco e così. Te li manderò poi a
casa, ed ora termino di scrivere inviandoti i più cari saluti e baci e
tu devi restare tranquilla e non avere nessuna paura per noi, che stiamo
troppo bene, salutami la famiglia Eusebio, Verri e tutti quelli del
cortile, salutami tanto la zia Maddalena, Maria e Teresa, quando mi
scrivi mandami dei francobolli così ti posso rispondere anchio per via
aerea, riguardo a quello che mi avevi detto di fare con la ……(non
leggibile)
Rossosch 21-9-42
Carissima Mamma
Oggi ò ricevuto la tua lettera del giorno 21 e la
cartolina delle Fontanelle, ringrazio molto le zie che sono andate a
pregare per noi quassù, ne abbiamo molto bisogno, ormai sciamo giunti al
posto. Dopo avere camminato per un mese intiero facendo trenta, quaranta
e qualche volta anche cinquanta chilometri al giorno, erano molto dure
queste marce e invece Gino lui mi passava vicino colla sua autocarretta
e non faticava nulla, alla sera arrivavo con una fame da lupo e allora
pensavo ai bei pranzi che mi facevi tu, quando ero ancora a casa, mi
viene proprio laquolina in bocca solo a pensarci, ma ora bisogna avere
pazienza e adattarsi a questa vita, che non è poi tanto brutta, se
continua così. Laltro giorno abbiamo visto Tescari e sciamo stati un po’
assieme e abbiamo parlato un po’ di Terzuolo, lui non patisce mica la
fame, perché è grasso, e te mamma come lai passata la tua festa? Spero
bene, non abbi tante preoccupazioni per noi, che sciamo al sicuro, i
russi sparano poco. Appena che puoi mandami qualcosa da mangiare, un
paio di calze e i guanti, volevo farti un vaglia ma non li fanno ancora,
io non so cosa farne di tanti soldi, se aspettano ancora 15 giorni
allora ti potrò mandare mille lire. Ricevi tanti saluti, saluta le zie e
la zia Maddalena.
Tuo figlio Gianni
P.M. 203
24-9-42
Carissima Mamma
Vengo di nuovo a darti le mie notizie, di salute stò
benissimo, come spero sia di te al presente, ora non sono più vicino a
Gino perché questa notte sciamo entrati in linea e Gino e rimasto più
indietro, lui perlomeno è al sicuro, ora abbiamo incominciato a sentire
i primi colpi, e terminata così la vita tranquilla, ma non bisogna che
tu stia in pensiero per me, perché il Signore ci protegge, io sono molto
tranquillo e non ci penso nemmeno al pericolo, e poi tra noi ed i russi,
cè il fiume Don che ci separa, se prendi il giornale guarda sulla carta
e vedrai dove mi trovo. Ieri ciò scritto alla zia maria e ci ò detto che
ti dicesse che facessi aggiustare il mio orologio e che me lo mandassi
appena che si potrà fare i pacchi perché, qui ne ò molto bisogno di
sapere lora, per montare di guardia, mandami anche qualcosa da mangiare,
laltro giorno ti abbiamo fatto un vaglia io e Gino assieme e te nò fatto
anch’io un altro in tutto ci devessere 1200 lire, quelle ti serviranno
per i bisogni, adoperali pure, appena che posso te ne mando degli altri,
tanto qui non so che farne dei soldi, e invece te ne avrai più bisogno,
quando mi scrivi mandami notizie del paese e mettimi nella busta un
foglio con busta per posta aerea, e anche i francobolli così ti potrò
fare avere mie notizie più presto. Avevamo anche scritto una lettera al
Parroco, spero che labbia già avuta, salutami tanto la zia Maddalena e
tutti quelli del cortile. Lassù ci sarà già luva matura, qui non ce né,
ne mangerei proprio volentieri, fagli i saluti a tutti e stai
tranquilla, tinvio saluti e baci tuo figlio Gianni
Ciao mamma, arrivederci………
P.M. 203
26-9-42
Carissima Mamma
Vengo subito a farti la risposta alla tua lettera del
giorno 16 che ò ricevuto ieri sera, ò visto che ai invitato la zia Maria
a pranzo per la tua festa, dato che anche lei era sola perché Teresa è
andata dal suo padrone, ai fatto benissimo, ò anche visto che anno
incominciato a fare il vino nuovo e che tu vai da Bocca e da Luigi Ghio
a fare qualcosa. Tu mi dici che i soldi che ti mando vuoi metterli sul
libretto, ma io non voglio mica, piuttosto avrei avuto piacere anch’io
essere alla festa e a fare la gara alle bocce, ma ormai è già il secondo
anno che la fai da te, perché lanno scorso, non eravamo mica a casa,
speriamo di poterlo passare poi assieme noi (…illeggibile) faremo poi
una vera festa, quest’anno il giorno del Nome Di Maria lo passato
facendo una marcia. Cara mamma ora mi trovo qui in un bel posto e si stà
ancora molto bene, abbiamo anche dei prigionieri russi assieme, paiono
dei ragazzi, ora da me e Gino ci sono più di trenta chilometri e non
possiamo più vederci, questo mi dispiace moltissimo ma qualche volta ci
sono i conducenti che vanno giù e allora possiamo darci delle notizie.
Anche Giorgio è lontano da me, perché lui è in un altra compagnia, mi
raccomando la roba che ti ò chiesto, altro non so cosa dirti. Ti saluto
e stai tranquilla non pensare mai male, salutami le zie e quelli del
cortile, mettimi la carta e francobolli nella busta, scrivimi subito
Tuo figlio Gianni ciau
P.M. 203
2-10-42
Carissima Mamma
Con l’occasione che ieri ò visto Gianni e Giorgio così ti
faccio sapere nostre notizie. La salute è sempre ottima come spero sia
di voi tutti. Qua non cè niente di nuovo e noi con le autocarrette non
marciamo e staremo fermi forse ancora molto tempo, vuol dire che ci
riposiamo. Gianni e Giorgio sono sempre uguali stanno bene e per il
momento non si lamentano ancora, certo avranno da fare servizio più di
me ma fin che dura così va anche bene (…illeggibile) non ne portano e
del altra roba non si trova niente, perché non cè però una cosa si trova
in abbondanza, è il grano il quale però non si può macinare non avendo
dei mulini come dalle nostre parti e ci sono solo quelli a vento che
girano solo quando cè l’aria. L’altro giorno ò ricevuto dal nostro caro
Parroco il quale mi fece una grande lettera dandomi delle novità del
nostro paese. Io vorrei rispondere ma non sono capace e ti prego di
ringraziarlo da parte mia e da Gianni perché la lettera glielo fatta
avere anche a lui. Se vuoi sapere qualche cosa ieri è partito per una
licenza di 15 giorni, perché cè morta la mamma del garzone che aveva
Fino il ciabattino che stà alla Manta e si chiama Pasero e se lo vedi
puoi chiamargli dove ci troviamo quaggiù. I pacchi non li lasciano
ancora venire credo, perché qua non ce ne ancora arrivati nessuno spero
che più tardi li lascino venire perché la riserva del tabacco è già
quasi finita. Quando mi scrivi mettimi anche un foglio ed una busta per
via aerea, perché io ne sono sprovvisto ed a scrivere per via normale ci
impiega troppo tempo.
Termino col inviarti i più cari saluti ed un bacio
Tuo figlio Gino Se vedi Celestino Testa fagli tanti
saluti da parte mia e Bastianin dove l’hanno messo?
P.M. 203
3-10-42
Cara Mamma
Ò tardato qualche giorno per darti le mie notizie, per
aspettare se ricevo da te e invece non mi è giunto nulla. Di salute stò
benissimo come spero di te ò avuto la lettera che mi avevi scritto il
giorno 10, sciamo sempre al solito posto, e fino ad ora non ce stato
nulla di brutto, solamente non mi manca mai lappetito, e sai cosa ti
voglio dire, qui si dice che si può già fare i pacchi, se si può
mandamene uno e mettimi anche lorologio, linchiostro e fiammiferi, e
altra roba se ne trovi mandami da mangiare ora pestiamo un po’ di
segala, e ci facciamo la polenta, non è buona ma si mangia lo stesso.
Laltro giorno abbiamo fatto una lunga marcia ed ò potuto vedere Gino,
lui stà bene, abbiamo fatto più di sessanta chilometri in un giorno, il
brutto è stato che ad un certo punto a incominciato a piovere delle
caramelle dei russi, ma non anno fatto a tempo a prenderci e così ce
labbiamo fatta ancora una volta, ora non ci tormentano più, ò ricevuto
ieri una cartolina da Angelo Testa, ringrazia la sua famiglia e fagli i
miei auguri a lui per la veste che à indossato. Non allarmarti e stai
tranquilla ti ò fatto il vaglia di 330 lire, e quello che ò fatto con
Gino spero che lo ricevi presto. Fai bene a fare andare la zia Maddalena
con te, così ai un po’ di compagnia. Ti amndo i miei saluti a te e alle
zie, mandami il pacco e non dimenticare lorologio, qualunque cosa è
buona, e mi sarà daiuto. Di nuovo tanti saluti e baci
Tuo figlio Gianni, ciau mamma
Anche farina di meliga è buona
P.M. 203
9-10-42
Carissima Mamma
Con molto piacere ò letto la tua lettera che mi ai
scritto il 22 del 9 e così ti rispondo dandoti mie notizie. La salute è
sempre ottimissima e se continua così va bene. Il pane adesso ce lo
danno, certamente non è bianco come ce lo davano ultimamente a Demonte
ma noi si mangia lo stesso. Tu mi dici che vai a raccogliere le
castagne, come le mangerei volentieri ma qua non ci sono e bisogna farne
a meno, ma quando saremo in Italia mi vorrò saziare di tutto e bere
molto, perché ora il vino non lo danno più, perché vogliono fare la
provvista per quest’inverno. Speravo di vedere arrivare Celestu e Beppe
invece uno si è fermato a Merano e l’altro è a Chiappera a lavorare
fortunati loro. Quando scrivi è meglio che tu faccia due lettere perché
Gianni è un po’ più lontano di me e così non possiamo vederci tanto
sovente. Io avrei bisogno di fiammiferi e direi di metterne ogni tanto
qualcheduno nelle buste e spero che arriveranno si qua. Fammi sapere
come va il fronte di Stalingrado, perché quello è il più interessante di
tutto. L’altro giorno qui sul fronte nostro hanno preso parecchi
prigionieri russi i quali sembra che siano stufi di fare la guerra
avendo un morale molto basso e sono contenti di stare qui con noi,
perché il mangiare non gli manca.
Inviandoti i più cari saluti chiudo il mio breve scritto.
Tuo figlio Gino
P.M. 203 13-10-42
Cara Mamma
Approfitto di questi giorni di riposo, per farti
avere le mie notizie che fino ad ora sono sempre in ottima salute, come
spero che sia anche di te. Ora mi trovo qui in un bosco ancora distante
dai russi, ogni tanto si sente un po’ della solita musica ma ormai ci
sciamo già abituati e non mi pare nemmeno di essere in guerra, alla
notte ci lasciano dormire tranquilli e di giorno, prendiamo un po’ di
segala dato che qui ce ne molta e facciamo un po’ di farina se si può
chiamare così, e poi limpastiamo e con un piccolo forno che ci sciamo
fatto anche noi, ci facciamo un po’ di pane il quale diventa anche
molto buono, e così ci soccorriamo un po’. Vedi mamma che qualcosa di
cucina sciamo anche noi capaci a fare, quando verrò a casa, mi metterò
io a fare da mangiare e ti farò tante di quelle specialità di pietanze
che rimarrai stupita, te fai linsalata alla russa e invece io faccio
il pane, le patate, la polenta, i cavoli e qualche volta ò cotto
anche galline, tutto alla russa, mi piacerebbe che potessi essere qui
una volta e poi vedresti che odorini fini cianno questa roba.
Cara mamma è già da qualche giorno che non
mi mandi della posta. Gino è già due settimane che non lo vedo più
perché come sai non è più con me, anche lui ti scriverà sovente, io
scrivo ogni due giorni una lettera e poi anche delle cartoline, ma
ricevo poco, scrivimi sovente mamma e mettimi nella busta due sigarette,
qui qualcuno a già ricevuto dei pacchi per posta aerea, informati un po’
così mi potrai mandare lorologio e qualche cosa daltro, lorologio
mandalo pure che arriva di sicuro. Te mamma forse starai molto in
pensiero per noi, ma invece non devi essere così, guarda non mi accorgo
nemmeno io di questa guerra, ora mangio bene, quello che è brutto
è perché sono lontano da te, senò non sarebbe mica nulla. Dunque stai
tranquilla e vedrai che ritorneremo tutti e due e anche molto presto,
perché qui non è il posto per noi, fatti coraggio e pensa sempre bene ed
ora termino chiedendoti una fotografia che mi è molto cara mandamela
presto e fai il possibile per il pacco, sai quello che mi piace, i
subrick di patate. Salutami tanto la zia Maddalena e la famiglia
Eusebio e Verri e tutti quelli del cortile e amici. Ricevi tanti saluti
e baci tuo figlio Gianni
Che sta bene ed è tranquillo, ciau mamma
Cara Mamma volevo già terminare ma dato che non ò proprio
nulla da fare ti voglio ancora scrivere due righe perché è mio piacere
scrivere. Io vorrei farti sapere tutto quello che facciamo noi qui, ma
la posta non lo permette e così bisogna accontentarsi di quel poco che
si può. Ti mi ai detto nella tua lettera che ò ricevuto qualche giorno
fa, che vai alle castagne da Bocca e che loro anno già fatto il vino
nuovo, anche noi avremo potuto bere il vino se fossimo andati nel
Caucaso, laggiù dicono che ce ne sarebbe stato molto bello, invece qui
dove sciamo ci sono solamente dei grandi campi di grano che io non ò
mai visto in vita mia, ebbene questi miglioni di quintali di grano
vanno tutti a perdersi, perché non lo raccolgono più, sarebbe bello
poterlo avere a casa, ma pazienza e qui delle castagne non ce ne sono,
ci sono solo le rape, patate e campi immensi di grossi girasoli dai
quali i russi ricavano lolio, più indietro cerano i borghesi e
incominciavo a capire un po’ il russo, le prime cose che ò imparato sono
state queste, il pane che si chiama (liba), il latte (molocò), aqqua (voda),
patate (contaf), galline (curcià) le mucche (coma) e buon giorno (dasvidagna)
e poi tante altre cose, però queste sono le più importanti sai
riguardano lappetito. Riguardo ai soldi che ti abbiamo mandato, sarebbe
bene che comperassi qualcosa così sai quando ti occorresse lavresti già
li. Ora ti voglio mandare un marco sono quei denari che ci pagano noi,
spero che lo riceverai, così vedrai come sono fatti, questo biglietto
vale sette lire e 62 centesimi. Ora termino proprio perché forse ti avrà
già annoiata un po’ questa mia lettera, ma cosa vuoi non sapevo cosa
fare.
Tinvio di nuovo saluti e baci
Tuo figlio Gianni
P.M. 203 14-10-42
Cara Mamma
Ricevetti oggi la tua lettera dal giorno 30, nella quale
cera anche il foglio e la busta ed i quattro bolli i quali bisogna che
me li tenga tutti per me, perché lo saprai che Gino non è più con me,
aspettavo proprio già di ricevere da te, vedo che hai messo l'uva a
seccare come ti avevo detto io, sono contento che vai da Bocca e che ti
danno del pane bianco, ora in questi tempi è meglio quello che la pasta,
anche a noi qui ce lo danno abbastanza bello, tu mi dici che si parla
dinuovo delle cento ore, domandaci a Emma se lo danno a tutti i
trattenuti, se lo danno mi aspettano anche a me, perché dal sette giugno
sono passato anch'io trattenuto. Finalmente Luciano è anche partito ed è
già sottufficiale? Chissà quante arie di darà. Cara mamma finalmente
anno aperto l'invio dei pacchi, cioè da domani si può spedire i pacchi
per noi, così potrai farmi avere quello che ti avevo chiesto, della roba
da mangiare non so come farai a mandarmene perché non ne troverai, ma
guarda di fare il possibile se puoi avere della cioccolata o delle
scatolette di marmellata, oppure del latte condensato, basta che sia
qualcosa che sostanti un po' e poi tu lo saprai meglio di me cosa ci
vuole, ad ogni modo fai il possibile, forse ti sarai già stufata a
sentire a domandare dei pacchi, perché te lo metto sopra tutte le
lettere, ma abbi pazienza anche se ti do noia. Vedo dalla tua lettera
che capitano delle novità a Verzuolo e cioè alla (….omissis) cosa vuoi,
quelle donne li finisce tutto male, bisognerebbe che venissero un po'
quaggiù a passare un po' di questa vita, e poi vedresti che capirebbero
cosa vuol dire vita, anch'io un giorno ignoravo tutto questo, ma ora
sono alle prove, fino ad ora mamma ti avevo dato solamente dei
dispiaceri, ma dora in poi non vorrò più essere rimproverato da te
perché, come ti dico ò capito a vivere la vera vita, ora so cosa vuol
dire avere una mamma, alla quale si deve tutto, ora, quando ritornerò
con te, vedrai che sarà per me tutto diverso da una volta, non più una
vita comoda, ma vivrò e lavorerò solo per te. O' dei progetti in merito,
i quali se potrò realizzarli vedrai che sarai contenta di me. Cara mamma
mi chiedi se le galline russe sono buone, certo che sono buone anche se
non sono bene cucinate, basta avere buona bocca e poi sono ottime,
peccato che qui non ce n'è più, ora ci sono i topi al posto delle
galline, siamo vicini ad un paese che si chiama Topilo, il nome non
glielanno mica sbagliato, vedi noi dormiamo nei rifugi da noi
costruiti e sono sotto terra e li dentro si stà benissimo, non fa
mica freddo, ma ci sono questi benedetti topi che ti corrono sulla
testa e nello zaino, vedessi ce ne come da noi delle mosche e poi
ci sono già qualche fratello nella camicia che unito ai topi ci danno un
po' noia, ma quando possiamo gli diamo una caccia così almeno per
una notte possiamo dormire tranquilli. Ora continuiamo sempre a stare a
riposo, e linverno pare che sia sempre lontano perché fa sempre delle
giornate magnifiche, in due mesi che siamo in Russia à solamente
piovuto un giorno, e lassù come fa? Vi lascia cogliere le castagne,
quante ne vorrei mangiare se fossi li, anche delle uova ne mangerei, ma
quando verrò a casa mi metterò a tavola e fino a quando non ne avrò fino
alla bocca non smetterò di mangiare, ma forse è meglio non parlare di
questo perché mi fa venire laquolina alla bocca e le lacrime agli occhi
solo a pensarci.
Ora mamma ti lascio l'incarico del pacco e mi raccomando
lorologio spero che me lo avrai fatto aggiustare, non mi resta che
inviarti i miei saluti a te e alle zie tutte.
Ricevi tanti baci dal tuo figlio Gianni
Scrivimi subito, ciau mamma
Topilo 16-10-42
Carissima Mamma
Vengo subito a farti la risposta alla tua lettera che ho
ò ricevuto ieri e che mi ai spedito il giorno 5. Sono contento di
saperti in ottima salute, come ti posso assicurare di me, mi dici che ai
guardato con Elvezio alla carta e che non ai trovato Rossosch, forse era
una città piccola, si trova proprio nel punto dove il Don fa una specie
di gomito verso il Volga, in direzione di Stalingrado, bene io mi trovo
proprio lì, ma non sono tanto in un brutto posto come credi te, è un
posto ancora abbastanza buono e non devi dubitare male, non perché io ti
dica questo per calmare la tua pena, io ti dico proprio la verità,
dunque non stare in pensiero per me, ma stai tranquilla e spera sempre
in bene. Vedo che il parroco à ricevuto la lettera e che à parlato di
noi che ci troviamo quaggiù e che è molto contento che noi gli
scriviamo. E' vero che i Russi prima di abbandonare le città distruggono
ogni cosa e specialmente le chiese le quali abbiamo sempre trovate tutte
rotte, e i Russi ne fanno queste chiese come dei magazzini, ma però la
popolazione adora le immagini e le medaglie, perché quando noi davamo di
queste immagini a loro, non sapevano come ringraziarti tanto erano
contenti e allora per ricompensa davano del latte o del pane che loro lo
chiamano "liba". Dicevano "caro - buono" camerata italiano e baciavano
queste immagini, perché quando erano ancora sotto il comando di Stalin
la religione cattolica non gliela lasciavano diffondere, così noi con
questi piccoli regali facciamo anche opera di bene a questa misera
gente, che è sempre vissuta nell'ignoranza della crudeltà del feroce
Stalin. Ci ai fatto coraggio mamma, dicendomi che là in Italia si dice
che la guerra finirà per il Natale, spero così che il Natale di
quest'anno anche se lo passerò non da te sia un Natale il quale porti la
pace nel mondo e con questo avvicini il giorno del nostro rientro in
patria e possiamo così noi rivedere le nostre mamme che ci aspettano
sempre, io non ò mai perso il coraggio, ero già come lo sono sempre,
sicuro che questo giorno avverrà molto presto. Dici che ai fatto
aggiustare lorologio, appena sarà aggiustato mandamelo subito, anche i
pacchi si possono già inviare, ma mi dici che delle cibarie non si può,
ma io che la roba in scatola oppure del cioccolato o fichi si possono
mandare, tutto è buono, ò ricevuto la carta ed i francobolli che mi
avevi messo nella lettera e ti ringrazio, potrò scriverti sovente. Mi
domandi se la macchina fotografica va ancora, io lo lasciata a Gino
perché non sapevo dove metterla e così le fotografie le avrà prese lui,
non so se potrà mandartele, se avrò occasione di vederlo le manderò. E
tu mamma che cosa fai di bello? Vai ancora sempre da Bocca? Ormai la
raccolta delle castagne sarà terminata e non avrai più lavoro lassù,
stai a casa e potrai avere più tempo per scriverci a noi, zia Maddalena
è andata con te? Sarebbe bene perché per vivere una di qua e l'altra di
là e meglio che rimaniate tutte e due assieme, perché non si sa mai
certe volte potresti non stare bene e se non ce nessuno sarebbe brutto e
invece tutte e due assieme vi potete aiutare. Ciavevo scritto ad Armando
e ci avevo messo anche i saluti per la famiglia Turco, ma non ò ancora
ricevuto nessuna risposta. Gli amici non si ricordano più di noi
specialmente i fratelli Costamagna che non ci anno ancora scritto, ma a
me me ne importa poco. Termino questa lettera rimanendo però sempre col
pensiero a te mamma e ti ripeto di stare tranquilla e spera in un (…illeg.)
arrivederci, scrivimi presto e spediscimi il pacco che lattendo con
ansia, saluta Elvezio e tutti quelli del cortile, particolarmente la zia
Maddalena, Teresa e maria,
Tuo figlio Gianni
P.M. 203 20-10-42
Cara Mamma
Vengo a dirti le mie notizie le quali come sempre sono
ottime. Ti avevo scritto alcuni giorni fa una cartolina nella quale ti
avevo detto che Gino era qui vicino a me, ma ora purtroppo la mia
compagnia si sposta e allora lui rimane dinuovo lontano, cosa che mi
dispiace moltissimo, perché abbiamo potuto vederci solamente una volta
sola, ma cosa vuoi bisogna seguire il destino, come vuole si spera
sempre che vadi bene. Cara mamma aspettavo in questi giorni di ricevere
posta da te, ma siccome qua à piovuto un giorno i camion non potevano
più muoversi e allora la posta non è arrivata perché qui quando piove un
quarto d'ora, ci viene subito un fango che non si va più avanti, pare
che l'inverno sia giunto, dopo aver tardato quasi un mese di differenza
dell'anno scorso, c'è sempre un vento molto forte e porta un gran freddo
e per quello che attendo il pacco perché sono senza guanti ancora, e ciò
la mano che mi ero fatto male che patisce il freddo, se non fosse del
vento andrebbe ancora bene, ma spero di potermi parare anche questo
freddo. Mandami più dei francobolli dentro la lettera perché è proibito,
ma il foglio e la busta continua pure a mandarmeli. Spero che dove
andremo non ci sia nulla di brutto, fino ad ora si è sempre stati bene e
da ora in poi si spera che vada meglio. Mi ero dimenticato di dirti che
quelle frittelle dolci che facevi e che me ne avevi anche mandato a
Demonte sono molto buone, e se potessi averne per Natale le mangerei
molto volentieri, se non ti ricordi, sono quelle cose sottili di pasta
che rimangono dure. Quando mi scriverai mettimi un pettine dentro la
lettera perché quello che avevo lo rotto, ed ora ciò i capelli e o il
pizzo che mi tirano e bisogna pettinarli, non ti avevo ancora scritto
che avevo il pizzo, ma mi vedessi come vado bene, lo lasciato per non
consumare le lamette a farmi la barba perché ne ò solo quattro e quando
sono finite quelle va male. Oggi parte per l'Italia uno di Casalgrasso,
va in licenza per la morte del padre, era anche qui con me e si chiama
Ardusso. Termino di scrivere inviandoti i miei saluti e baci, unisco i
saluti per le zie e tutti quelli del cortile.
Stai bene e stai allegra ciau Mamma
Tuo figlio Gianni
P.M. 203 3-11-42
Carissima Mamma
Approfitto di un po' di calma per darti le mie notizie.
Di salute stò benissimo come spero sia di te al presente. Sono sempre in
attesa di ricevere il pacco perché sono già ansioso di fare una buona
fumata di tabacco, ò ricevuto una lettera ieri da Lelio e ciò risposto
lasciandoti pure i saluti per te. Ieri mamma era la festa dei Santi ed
il cappellano ci à detto la S. Messa e poi il mio plotone è partito per
un nuovo posto di linea, così sono anche lontano da quei pochi amici che
ancora avevo qui alla 21a, ora non mi troverei mica male se non ci
fossero quei benedetti che alla notte vengono fino alla nostra trincea e
non ci lasciano mai dormire una notte in pace, per esempio ieri sera
eravamo coricati, se si può dire così, perché
si dorme colle scarpe ai piedi e il fucile alla mano.
Dunque eravamo un po' tranquilli quando si sente tutto ad
un tratto dare l'allarme, erano loro che venivano avanti, subito noi
aprimmo il fuoco e per tutta la notte, fino alla mattina all'alba durò
questo lavoro e quando il sole venne a darci un po' del suo calore,
finalmente il pericolo era passato e potemmo così goderci un po' di
tranquillità. Mi ricorderò sempre mamma della sera dei Santi del 42,
certo non lo passata come l'anno scorso che ero a casa in licenza, ma
anche questa è passata e speriamo ne abbia ancora da passare in pace,
oggi però abbiamo fatto un buon pranzo, mi sono fatto cuocere due patate
e poi me le sono mangiate proprio di gusto, pensando che forse in
quel medesimo istante tu, eri in pensiero per me, ti avevo scritto una
lettera l'altro giorno nella quale ti dicevo di mettermi dei francobolli
dentro, ma ora non si possono più mandare sciolti, bisogna attaccarli
alla busta che mi metti dentro a quella scritta, se no, non arrivano
più. Mi ero dimenticato di dirti che quando potrai dinuovo spedirmi un
pacco, di mettermi molto aglio e altra roba anche da mangiare che ne ò
bisogno, fai del tuo meglio. Se per caso vedi Bottasso, quello che
lavorava con me ringrazialo della lettera che mi ha mandato e salutalo
da parte mia, ora termino raccomandandoti di star tranquilla e di non
lasciarti prendere dalla malinconia, pensa solamente che fra non molto
vedrai dinuovo i tuoi figli ad arrivare, sani e salvi e prega la Madonna
per noi, salutami tanto tutti quelli del cortile, le zie e gli amici.
Ricevi tanti saluti e baci dal tuo figlio Gianni che
sempre ti pensa, ciau mamma non piangere, ma stai tranquilla che tutto
va bene, o da farti i saluti da Marchetti Pierino che è stato qui
l'altro giorno, ciau
P.M. 203 11-11-42 - XXI
Cari.ma Mamma
Ieri ti ebbi scritto una breve cartolina ed oggi essendo
un po' più tranquillo ed avendo un po'' più volontà ti mando questa
lettera. Prima io ti ebbi detto che non si facevano i rifugi per
dormire, ma ora abbiamo fatto S. Martino
(..trasferimento n.d.a.)
e siamo tutti sistemati dentro nelle case e si sta benissimo, abbiamo la
nostra brava la quale scalda bene e poi ci siamo fatti i letti e stiamo
come signori. Il tempo ora à cambiato un po' fa già un po' più freddo ma
non è ancora quel freddo terribile come dicono, anzi io credo che non
venga a 40 gradi sotto zero.
Per i pacchi qua
cominciano già ad arrivare e tutti i giorni aspetto che ci sia anche il
mio, ma fino adesso nulla, ma vuol dire che quando arriverà sarà sempre
bene accettato da me. Ho ricevuto una cartolina da Milia Corrado ed
un'altra dal nostro cugino Giovanni, il quale una volta mi scrisse che
forse venivano via da Torino, ma ora non ne parlano più e spera di
rimanere ancora lì per un po'' di tempo. Ma corre la voce che al
principio del nuovo anno si va nel Caucaso ma non si sa ancora nulla di
preciso, speriamo che sia così. Altro non so cosa dirti, Gianni sta bene
come pure posso dire di me. Pasero della Manta è già arrivato?
Ricevi tanti saluti tuo figlio
Gino. Salutami tanto la zia Maddalena. Ciau
Ora abbiamo un altro indirizzo, eccolo: Autista Gonzo
Spirito 2° Reggimento Alpini Distaccamento Autocarrette, Battaglione
Saluzzo, P.M. 203
P.M. 203 18-11-42
Cara Mamma
Oggi avendo un po' di riposo ti voglio scrivere queste
due righe, è solamente da due o tre giorni che ti ò fatto la risposta
alle tue lettere, ma a me piace scrivere e quando ò un po' di tempo, mi
metto subito lì per farti sapere mie nuove, perché so che a te ti fanno
piacere, ieri ò pure scritto alla signora Turco e oggi ciò
scritto a Fogliato, spero che questa mia lettera ti trovi sempre
in ottima salute come ti posso assicurare di me, ò ricevuto una
cartolina da Gino, ora non è più lì, pare che sia andato ancora più
indietro dalla linea, così è sempre di più al sicuro, ò ricevuto ancora
la cartolina di Emilia Corrado è proprio bella però mi rincresce
di non potergli fare la risposta perché non ò più carta, vuol dire che
la ringrazierai te a nome mio e gli farai anche i saluti per la
famiglia Martina. Tu mi avevi detto nella tua lettera che non si
poteva più mandare delle sigarette nelle buste e nemmeno della carta e
dei francobolli, eppure tutti qui ne ricevono tutti i giorni, mandali
anche tu, invece di mettere delle sigarette prendi un pacco di tabacco e
poi lo sfai nella lettera, ed i francobolli attaccali alla busta che mi
metti dentro. Il pacco non lò ancora ricevuto ma deve già essere alla
compagnia, attendo con gioia la marmellata ed il formaggio che è
nell'altro pacco e sono ansioso di mangiare qualche castagna. Nella tua
lettera mi avevi parlato…ma che noi non si prendeva….che si pigliava poi
il capitale e linteresse io non ci capisco nulla perché non si prendono,
spiegati meglio che queste cose interessano molto. L'altro giorno è
andato in licenza il mio capitano Rabo è di Sampeyre,
forse qualcuno lo conosce, qui si spera che entro dicembre ci sia
larmistizio, sarebbe una bella cosa perché andremo molto presto a
trovarti e lassù che ne dicono? Cara mamma questa notte mentre ero di
vedetta si sentivano i russi a cantare dall'altra sponda del Don,
avessi sentito come cantavano bene, era un piacere a sentirli, cantavano
la grande canzone del Volga, ora non so più cosa dirti, ed allora
termino avvisandoti che ò rotto lo specchio e che ce ne vorrebbe un
altro, sempre se puoi mandarmelo. Fra qualche giorno ti mando dinuovo un
vaglia di 350 lire spero che ebbi ricevuto gli altri, mi dimenticavo di
dirti che a Natale mangio il gatto, sai labbiamo già preso,
mandami un po' di sale per mangiarlo. Quest'anno il Natale lo passo
dinuovo lontano da te come lanno passato, questo mi rincresce ma quando
arriveremo si farà poi una grande torta e le faremo festa anche se non
sarà. Ti raccomando di stare tranquilla e di pensare sempre bene, vedi
che io sono sempre allegro e non ci penso neppure al brutto.
Saluta la zia Maddalena, Maria, Teresa e tutti quelli del
cortile e amici. Tanti baci, tuo figlio Gianni
Per cuocere il gatto ci manca lalio, ma lo facciamo
andare alla russa, è naia
P.M. 203 24-11-42 - XXI
Carissima Mamma
Ieri sera con grande gioia ò ricevuto il pacco che mi ai
mandato. Subito lo apersi per fare una fumatina di tabacco italiano, non
avendone più assaggiato da parecchio tempo e mi son trovato come in
paradiso quando ebbi avuto una sigaretta di tagliofino in bocca. O'
visto che ce molti pacchetti di cartine, ma quelle non le avevo ancora
viste ed ora per me quelle sono anche una primizia. Il cioccolato non ò
il coraggio di mangiarlo, perché qua è una cosa preziosissima e rara.
L'inchiostro si è versato un po'' ma non a rovinato nulla à solamente
bagnato un po' la carta del tabacco ma non è nulla. Qua dicono che il
tabacco è aumentato il doppio è vero? Se è così allora bisognerà
smettere di fumare cioè fumare quelle che ci danno e basta. Il pacco è
arrivato in buonissimo stato e non cera nulla di rovinato, se vorrai
farne poi un altro puoi mettere tutto quello che vuoi. Oggi ò anche
scritto a Pinotu se faceva il favore di comperarmi delle pietrine
per la macchinetta accendisigari che poi te le avesse portate a te, che
tu glieli avreste pagate e che poi quando mi farai il pacco me li
manderai. Altro non so cosa dirti, qua corre voce che presto si ritorna
in Italia, speriamo che sia vero.
Termino col augurarti un Buon Natale ed un felice
Capodanno.
Tuo figlio Gino Son tre giorni che ò scritto a Gianni ma
non à ancora potuto farmi risposta. I vaglia li ai ricevuti?
Ciau tanti saluti a tutti Arrivederci, Gino
P.M.203 30-11-42
Cara Mamma
Con mio grande piacere ricevetti oggi il pacco che mi
avevi mandato, la roba e ben custodita solamente la boccetta
d'inchiostro era staccato nettamente il collo si era versato tutto, ma
per fortuna non si è macchiato nulla, nemmeno le calze, tutto era
apposto, ò subito assaggiato la cioccolata, tu mamma mi avevi scritto
che non era buona, era buonissima basta averne, anche l'olio assieme al
pane, ti ringrazio mamma di tutto, ai fatto bene a mandarmi della carta
da scrivere perché non ne avevo proprio più nulla, e non sapevo più come
fare a scriverti, io è già da qualche tempo che non ricevo più della
posta, ma non stò in pensiero, perché dicono che arriva solamente poche
volte al mese e poi ora ce la voce che corre che anno fermato i pacchi e
la posta perché non va in Italia. Io sarei luomo più felice di questo
mondo, poter rivedere la nostra bella patria e ritornare da te mamma,
questo sarebbe bello, ora ti voglio dare le novità. Qui si stà sempre
benissimo, ora mangiamo ancora delle polente, abbiamo trovato un po' di
grano e di meliga e si macina quello, vedi mamma, i russi avevano
fatto delle buche nella terra e poi avevano nascosto le patate, la
meliga, il grano, le biarave e persino del lardo e dell'olio,
credevano forse che noi non lo trovassimo, ed invece la prima cosa che
si è trovato è stata quella, ed allora giù a fare i cucinieri e quando
la polenta e fatta e le biarave sono cotte rivolgo anche un pensiero a
loro, sperando che facciano ancora delle buche e ci mettano tanta altra
roba. E te mamma come te la passi lassù? Novità non ce ne sono? Fammi un
po' sapere che cosa si dice di noi la in Italia, ai già ricevuto i
vaglia?
Mamma se per Pasqua sono a casa voglio fare una grande
festa, ora starai anche più tranquilla, saluta tutte le zie e quelli del
cortile. Ricevi tanti baci e abbracci dal tuo figlio
Gianni Arrivederci a presto, ciau mamma
P.M. 203 1-12-42
Cara Mamma
Vengo a
risponderti alla tua lettera del giorno…che mi giunse proprio in questo
momento, quando tranquillamente me ne stavo divorando il rancio. La mia
salute è ottima, come spero sia di te, mi dispiace che non ai ricevuto
da me, pure io ti ò scritto, forse sarà stato un po’ di ritardo la posta
ma spero che abbi ricevuto ora. Vedo che ai ricevuto il vaglia mi
dispiace che non ai ancora potuto farti fare la fotografia ma appena
lavrai fammela avere.
Cara mamma ieri ò visto Pasero che è ritornato
dall’Italia, e mi à dato lorologio, ti ringrazio di avermelo mandato, è
arrivato sano e salvo, è meglio questo che non il mio, io ti assicuro
che lo terrò con cura perché è un orologio di valore questo, Pasero mi à
fatto i tuoi saluti, ai visto mamma sta bene lui, anch’io stò bene come
lui, ora siamo vicini e così mi potrà raccontare qualcosa dell’Italia
che sono molto disperso. Mi dici che non si può più spedire i pacchi e
tu me ne ai ancora spedito uno con quello ne avrò per un po’ di roba e
con le … e la cioccolata ed il pane e le noci che mi ai messo passerò un
bellissimo Natale, il quale è già molto vicino. I guanti che mi ai
mandato vanno benissimo, veramente il dito indice è un po’ corto ma non
fa nulla, avessi visto i miei compagni quando dal pacco ò tirato fuori
il giornale, tutti volevano sapere le novità, allora abbiamo fatto un
circolo attorno al fuoco, ed il caporale leggeva il giornale, quall’erticolo
che parla degli Alpini, se avevamo presoo i balcani ai Russi è proprio
vero, ne abbiamo prese anche noi. Oggi ò ricevuto da Gino e mi dice che
sta bene ed à ricevuto da Emma che mi aveva anche fatto i saluti per me,
così te gli ricambierai. Da parte mia, io non posso più rispondergli a
tutti, perché ò solamente la carta che mi ai mandato, nella tua lettera
cerano pure le tre sigarette ed il foglio, ma mancava la busta, forse
non lavevi messa. Dei vaglia ai ricevuto soltanto quello che abbiamo
fatto io e Gino o pure quello da me solo? Io dei miei te ne ò già
spediti tre in tutto fanno oltre mille lire, e con quelle pensaci anche
un po’ per te, e non pensare solo a noi, perché qui noi stiamo
benissimo, termino Mamma mandandoti gli auguri di Buon Natale e buon
Capodanno così farai pure alle suore ed alle zie. Da quelli del cortile
scusami a loro se non gli scrivo, ma non ciò nulla,
fatti coraggio e spera sempre in bene, ricevi tanti baci
ed un abbraccio dal tuo figlio
Gianni.
P.M. 203 1-12-42 - XXI
Carissima Mamma
Il giorno 28 del 11 è passato di qui Pasero della Manta
il quale mi à dato tue notizie dicendomi che tu stavi bene e questo mi à
fatto molto piacere, mi à detto che aveva l’orologio di Gianni ed io gli
ò detto che glielo portasse lui, perché Gianni ora si trova vicino alla
compagnia di Pasero così lo à avuto subito. Mi ha raccontato un po’
della vita che fate voi lassù e vedo che non ve la passate tanto bene e
gli apparecchi poi vi danno anche dei disturbi, ma pazienza. Ieri poi ò
anche ricevuto la tua lettera del 13-11 ed ò visto che ai ricevuto i
vaglia, ora io avrei di nuovo 600 lire da mandarti ma non so ancora
quando faranno i vaglia, spero di questo mese di poterteli mandare su.
O’ visto che ai fatto nuovamente un altro pacco per noi, ciò che io non
mi aspettavo ancora, perché prima volevi sapere come arrivavano qua, ma
ai fatto benissimo a farlo, perché ora chissà quando ne arriveranno di
nuovo ed io ti ringrazio per tutto quel ben di Dio che ci ai mandato.
Allora a Giovanni, Pinotu e tutti gli altri come mi dici gli è andato un
po’ male non avendogli lasciato finire la licenza, ma possono ancora
dire di essere fortunati, perché ogni tanto fanno ancora una scappatina
a casa che invece a noi è impossibile. Peccato che non c’è più latte
condensato vuol dire che ne farò a meno di quello. Tu mi dici che
non ti sei ricordata di farmi gli auguri per il mio compleanno e così
pure è di me verso di te ed io te li faccio anche adesso anche se sono
molto in ritardo, ma come dice il proverbio “ è meglio tardi che mai”.
Son contento che la zia Maddalena è già venuta con te, così il tempo via
parrà più breve, da Gianni ò ricevuto pochi giorni fa, mi dice che sta
benissimo e che ti aveva anche scritto, credo che le sue lettere ne
riceverai due o tre assieme. Voglio dirti di non scrivere più per via
aerea, perché ora viene tutta per via ordinaria e la posta aerea forse
verrà poi di nuovo questa primavera, quando ci sarà di nuovo la stagione
bella. Dentro la busta ce nerano tre sigarette le quali mi fecero anche
molto piacere.
Termino col augurarti di nuovo un Buon Natale e Capodanno
a te ed alla zia Maddalena,
Tuo figlio Gino – Arrivederci a presto
P.M. 203
4 -
12 - 42
Carissimo Mario.
Vengo subito a farti la risposta alla tua lettera, che mi
giunse oggi, caro Mario, mi fa molto piacere essere ricordato da te,
invece molti altri amici, non mi ricordano più dal giorno della partenza
per il fronte, non ò più avuto sue notizie, gli scrissi, ma non mi
risposero, invece da te ò ricevuto già diverse volte e se sempre non ti
ho risposto è perché non ciò carta, e qualche volta non ciò tempo, ma
spero che tu, comprenderai che in questi posti non cè tanta comodità,
dallora, si fa come si può Carissimo Mario. Vedo dalla tua lettera che
ai già passato per la seconda volta la visita, e che ti anno dinuovo
fatto rividibile. Devi essere contento del tuo secondo risultato perché
così puoi passare ancora un altro anno di borghesia, capisco che di
bello ormai non cè più molto, perché le ghenghe si sono sfatte, ora sono
quasi tutti sotto le armi e a casa non cè più nessuno, e poi sono
passati ormai i bei giorni mi dici che anche le ragazze sono svogliate,
guarda un po'' di tenerle allegre e fresche tu che puoi, così quando
ritorneremo noi, troveremo un po' di vita allegra, perché qua, non ce
n'è più, quasi non ci penso più alle ragazze, qui è tutto diverso,
invece di sentire le campane a suonare per la messa oppure la sirena
della cartiera, si sente la mitraglia ed il cannone, che tutti i giorni
e tutte le notti fischiano e rombano in tutte le direzioni, noi sciamo
molto vicini ai russi, la prima linea è questa, alle volte verso la
mattina, quando sono di vedetta, si sentono i russi che cantano o che si
chiamano, e di giorno qualche volta, si vedono a passeggiare sulla
opposta sponda del Don, ed allora, la sua passeggiata diventa una fuga
perché la nostra artiglieria non gli dà tregua, gli fanno certe raffiche
i 75 che fanno piacere vederli a scoppiare, ormai i russi anno capito
che per loro è ormai finita, perché quasi tutte le mattine arrivano alla
nostra linea qualche gruppetto, e subito alzano le mani dicendo, pauschi,
camerati e quando li abbiamo presi con noi rivolgono ancora uno sguardo
alla loro linea e con uno sguardo di disprezzo verso quei che sono
rimasti coi fedeli di Stalin ci seguono verso il nostro comando. Tu mi
dici di salutare il mio fratello e Giorgio, ma purtroppo non lo posso
fare perché il mio fratello e a trenta chilometri da me, e Giorgio non
lo più visto da tempo, il più disgraziato sono io ma io non me la prendo
mica, sono sempre allegro lascio che sparano, e quando la sento passare
dico fra me e questa è passata e spero così che passino anche i giorni e
che giungerà poi anche il tempo del nostro rimpatrio, ed allora Mario,
farò come mi dici tu, certe bevute e certe mangiate proprio da alpino.
Salutami tanto la tua famiglia e la mia mamma.
Ti unisco gli auguri di buon Natale e buon Capodanno. Tuo
amico Gianni scrivimi che mi farai piacere, salutami Lucia ti unisco
questa sigaretta slava che mi cambierai con una tre stelle
P.M. 203 7-12-42 - XXI
Carissima Mamma
Con mia grande sorpresa ò ricevuto la tua lettera del
2-11 così ò nuovamente un altro pacco in viaggio contenente della
marmellata, formaggio, noci e brigne secche, tutta roba che mi piace
moltissimo e poi ancora del tabacco e cartine il quale fa molto piacere
ad averne. Tu vorresti sapere cosa potresti mettere in un altro pacco,
per la farina di meliga credo che sia impossibile mandarla perché prima
che sia qua, forse non sarebbe più buona invece le castagne credo che
non andrebbero a male e mi piacerebbe molto assaggiarle. Vedo che
Osvaldo è partito anche lui per la Russia e viene a Stalino a lavorare
non so se sarà contento di ciò che fa, essendo lui abituato ad avere
tutte le comodità ed ora trovandosi in un luogo dove c’è poco e poi
ancora così lontano dai suoi cari non so se sarà capace di abituarsi. Mi
piacerebbe poterlo trovare…Tu mi dici che Gianni vuole una tua
fotografia, anch’io sarei molto contento di averne ma non è mica che noi
ci troviamo spersi, ma è per avere più presente la nostra cara mamma la
quale è molto lontana e fa molti sacrifici per noi. A riguardo di Ruatta
non saprei cosa dirti, anzi ò chiesto a parecchi, ma nessuno a saputo
darmi informazioni a riguardo di lui e Ferrato non so nulla va bene che
lui si trova a 5 km dal Don ma chissà da che parte si trova, perché il
fiume è molto lungo ed il fronte è immenso, mi piacerebbe anche a me
trovarlo. Allora anche Clara è andata a farsi suora si vede che non
trovava a sposarsi ed allora avrà pensato di far così. Sadonio è nei
conducenti ed ora è già parecchio tempo che non lo più visto si vede che
l’avrenno mandato in un altro posto. La zia Teresa è ancora a Intra ma
che cosa è andata a fare? Certamente se farebbe delle galette qua
verrebbero a bene. Per le maglie te lo fatto sapere per mezzo di Allario,
cioè vorrei una maglia da portare sopra la camicia e due paia di calze,
ma se qua fa solo freddo così non ne avrei bisogno, perché sino adesso
non à ancora fatto tanto freddo. Il pacco di Milano lo abbi avuto
anch’io. Ti voglio dire che ho scritto al Pagnolo per le 100 ore e per
gli assegni ora aspetto risposta. Dentro la lettera cerano due
sigarette. Da Emma ò già ricevuto e gli ò fatto risposta.
Ti saluto di tutto cuore ed un bacio, tuo figlio Gino,
salutami anche Gina
P.M. 203 8-12-42
Carissima Mamma
Vengo ad avvisarti che ieri ò ricevuto il secondo pacco,
anche questo come laltro è arrivato in ottimo stato, tutto era intatto
ti ringrazio mamma di tutto, spero che godi ottima salute, come pure ti
posso assicurare sia di me, qui è tutto tranquillo, solamente in questi
giorni ci è venuto un po’ di freddo, ma il freddo come dicono che veniva
non si è ancora sentito, è questo è già una grande bella cosa, perché il
freddo è quello che più mi fa paura. Cara mamma da alcuni giorni non ò
più avuto tue notizie spero soltanto che sia un ritardo della posta,
perché in questi giorni mi anno detto che anno bombardato Verzuolo ed
il Piasco, io anche per questo sono molto in pensiero per te spero
che non ti sia successo nulla e ancora di più, spero che questa voce non
sia vera, temo di più per te che per me, perché io qui sono al sicuro,
senti mamma ci siamo fatti il rifugio sotto terra, abbiamo fatto
anche la stufa, vedessi come siamo bene sistemati, nessuno ci vede
perché sopra di noi ci sono tre metri di terra, si vive così nei
sotterranei da un rifugio all’altro senza uscire fuori, però anche qui
ci sono i topi che ci tormentano, ma se ci fossero solamente quelli,
andrebbe ancora sempre benissimo, qui sempre si spera di ritornare
presto in Italia, come già ti dissi una volta spero sempre, ormai mi ci
sono abituato e questa vita non la trovo mica più tanto dura, pensa un
po’ che anche l’altro giorno facendo la solita ispezione, abbiamo
trovato del grano in una buca e circa anche trenta chili di sale, ora
per un po’ di tempo si può di nuovo fare delle polentine e va giusto
bene che mi ai mandato il formaggio e la marmellata così li mangio colla
polenta e così si tira avanti per un po’ di tempo, e poi anche il rancio
che ci danno è più abbondante di prima, e tu come te la passi? Spero
bene, ora attendo larrivo del terzo pacco che come dicono debbono
arrivare in questi giorni e così, lo zaino sembra poi un negozio di
alimentari, ma meglio così che diversamente, e tu ai già ricevuto
l’altro vaglia? Fammi un po’ sapere qualche novità, sai io mi fa molto
piacere sapere qualcosa, sai sono un po’ curioso, l’altro giorno ò
ricevuto da Mario Abbà e mi dice che a Verzuolo non c’è più nessuno, che
sono tutti soldati ma spero che quando ritorneremo noi ci sarà un
po’ di vita, come rivedrei già volentieri il nostro bel paese, solo a
pensarci mi pare di vederlo e mi vengono le lacrime agli occhi, questo è
un po’ di nostalgia, cosa vuoi è la prima volta che mi trovo tanto
lontano, e Gino non sarà più tanto duro perché è già la seconda volta
che si trova così e poi lui ora è al sicuro, dorme nelle case, anche lui
mi à scritto l’altro giorno. Ora termino perché è già notte sai qui,
alle due e mezza è già notte e alla mattina fino alle sei non viene
giorno, e la come va linverno? E già nevicato? Fatti coraggio Mamma
e non avere paura di nulla che il Signore ci protegge perché noi non
siamo colpevoli di nulla.
Ricevi tanti baci e abbracci dal tuo figlio Gianni, che
tanto ti pensa, ciau mamma.
P.M. 203
12-12-42
Carissima Mamma
Finalmente oggi ricevetti la tua lettera del giorno 22,
sono contento che ai ricevuto le mie lettere, ti avviso che ò anche
ricevuto il secondo pacco ed il terzo deve arrivare oggi o domani, o
pure ricevuto da Gino mi dice che stà bene, se ti à mandato a chiedere
le carte e più che segno che sono tranquilli fortunati loro, ma nemmeno
io non mi posso mica lagnare, fino ad ora è sempre andato bene e così
spero per l’avvenire, tu mi dici che lo zio Benedetto è venuto a
trovarti e ti à dato notizie di Gino, sono contento che sta bene e
Giovanni mi dici che deve andare in Francia? E davvero una fortuna
andare la invece che venire quaggiù, ma cosa vuoi tutti non possono
essere nel medesimo buco, ora mamma nemmeno linverno non mi fa più paura
perché ci anno dato tanta di quella roba per il freddo, a voglia di
venire a 50 gradi, ora non lo sentiamo più e poi sai, io ò trovato un
berretto dei russi e quelli vanno bene perché sono tutti imbottiti di
lana e parano molto il freddo e poi ò preso il passamontagna e lo
foderato di lana anche quello e mi tiene molto caldo, se vedessi
sembro proprio un orso bianco, con gli zoccoli, il pastrano, i guanti ed
il cappuccio tutto ricoperto di lana.Cara mamma vedo che gli inglesi
vi fanno stare in allarme, quello mi preoccupa, perché so che tu ai
molta paura, ma non devi mai perderti di coraggio, bisogna essere forti
di spirito, guarda anch’io avevo un po’ di paura ora invece non ne ò
più, ogni tanto quando ci passano sopra la testa fischiando noi gli
facciamo la burletta e diciamo, o paschi tira più corto, perché loro
sparano sempre lungo ma ora sono tre giorni e tre notti che la nostra
aviazione non li lascia più tranquilli e speriamo che questo, segni
la fine dell’esercito russo e così la fine della guerra in oriente.
Termino ora dicendoti che ò ricevuto le sigarette e la carta e tu, stai
sempre tranquilla e fagli coraggio anche alla zia Maddalena, ricevi
tanti saluti e baci dal tuo figlio
Gianni
Lorologio va benissimo, ciau mamma
P.M. 203 15-12-42
Cara Mamma
Con mio più grande piacere ò ricevuto oggi la tua
lettera, nella quale trovai pure la tua fotografia questo, mi à fatto
molto piacere, mi pareva proprio di vederti te in persona, come sei
stata bene, però, vedo che ti anno costate care, ma non fa nulla ora
così potrò vedere, quando voglio.Vedo che a Verzuolo ci sono delle
novità, cioè è morto il nonno di Armando e Co…di: cosa vuoi tutti
abbiamo la nostra ora chi prima e chi poi dobbiamo passare tutti da
quella parte. Mi dispiace che la posta ti à ritornato il giornale perché
così non potremo più avere delle novità, con mio più grande dispiacere,
trovo la chiusura delle spedizioni dei pacchi, ti avevo chiesto della
roba ma vuol dire che aspetterò quando si potranno dinuovo mandare, e
così se potrai accontentarmi, lo farai, forse è un po' troppa la roba
che ti avevo chiesto, ma se vedi che costa troppo il liquore, non
mandarmelo ne farò anche a meno, perché se la salute mi accompagna fino
alo ritorno come mi à accompagnato fin ad ora, non ne ò bisogno del
liquore, perché tiro avanti benissimo con le biarave che giornalmente
faccio cuocere, quelle sono un buon medicinale, perché mi fanno
alzare diverse volte nella notte, forse mamma in questi giorni ci
sarà stato un bollettino un po' movimentato del Don, ma non abbi paura
perché noi non ci anno toccati, erano vicini, avessi visto è durato
cinque giorni e cinque notti, sembrava che ci fossero i fuochi
artificiali e ieri sera è tornata la calma. Come è bello quando
tutto è tranquillo, pare di essere in un mondo nuovo, ora speriamo che
ci lascino passare il Natale tranquillo dato che ci mancano solo più
dieci giorni. E li, anno finito con gli allarmi? Spero che anche voi ora
vi lascino tranquilli, vi anno già fatto paura abbastanza non è vero?
Oggi ò anche ricevuto una cartolina dal cugino Giovanni e mi dice che
era stato qualche giorno a Verzuolo ed aveva letto qualche mia lettera
ed era stato molto contento, ora mi dice che si trova in Francia ma che
sta bene, perché è in un posto di villeggiatura, beato lui anche
Angelo Boero mi à scritto, anche lui è in Francia e sta bene, vedi
mamma ora siamo tutti sparsi noi amici, chi da una parte e chi
dall'altra. Teniamo tutto il mondo forse i più lontani siamo noi, ma
speriamo di essere poi i primi a tornare. Ti incarico mamma di
ringraziare Mario Abbà della lettera che mi è giunta oggi, non ci
rispondo perché non ciò tempo ma appena potrò scriverò anche a lui,
digli che sto bene e che mi scriva sempre che mi fa molto piacere, e
fagli i saluti alla sua famiglia.
Termino mamma ringraziandoti dinuovo della foto e saluta
tutti quelli del cortile e le zie. Sperando di presto essere con te ti
mando tanti saluti e baci,
tuo figlio Gianni sta sempre tranquilla, che io sto
benissimo…quando ce l'appetito la salute non manca
P.M. 203 21-12-42
Carissima Mamma
Con mio grande piacere ò ricevuto la tua lettera del
giorno 4, ti ò scritto anche ieri, sono contento che finalmente ai
ricevuto da me, io ti scrivo sempre sovente, forse è la posta che
qualche volta, forse dei ritardi, ma te non devi mica essere in
pensiero. Mi dici che a Verzuolo ci sono molti impiegati di Torino e tu
devi fargli anche da mangiare a loro, chissà che ….grande avrai da fare
… così diventi proprio una vera cuoca. Questa volta ò capito come mi
volevi dire per gli assegni migliori vuol dire che ti arriveranno poi
tutti alla fine della guerra, farai poi un bel gruzzoletto che verranno
poi bene quando saremo poi a casa, vuol dire che li impegneremo in
qualche modo e li faremo poi rendere per ricuperare il tempo che siamo
stati militari, in questo mese arriverà la pensione, quella puoi anche
tenertela per te se ti farà comodo, riguardo ai giornali non comperarli
più avrai già troppi fastidi, io ne posso fare anche a meno. Vedo che
non ai ancora visto la signora Turco ma quando la vedrai fagli dinuovo i
saluti da parte mia. Mi dici che Fenuil è andato a Torino chissà
che bombardamenti avranno fatto la, e Rino non è più sotto la Cartiera,
che va a lavorare a Genova? Oppure e la Cartiera che lo à mandato? Oggi
ò ricevuto la ricevuta del vaglia, ora ti spedirò quello del mese di
dicembre anche questo è di 350 lire, tanto cosa vuoi che me ne faccia io
dei soldi, qui senza soldi si vive ugualmente, non siamo mica in Italia
che ce ne volevano tanti, ora qui si risparmiano. Mi rincresce proprio
per la morte della mamma di Aldo Ponzio, povero lui, dopo oltre
un anno che era qui in Russia ci capita ancora quella disgrazia li, ora
lui andrà in licenza e quando lo vedrai fagli anche i miei saluti che è
da tanto tempo che non ò avuto più sue notizie. Ti ringrazio per gli
auguri di buon Natale, ora la va a pochi giorni, quattro giorni è
passato anche lui, e si aspetterà poi quello del 43, spero di essere poi
borghese allora.Tu mamma vuoi sapere quello che voglio, voglio carta
da scrivere, inchiostro, filo e aghi da lana e le stringhe e se puoi
trovare qualcosa da mangiare, qualche scatoletta o qualcosaltro, il
tabacco, dicono che è cresciuto e vero? Delle cartine non mandarmene più
che ce nò già molte, La situazione di quaggiù è ottima, il fronte è
calmo e ci lasciano sempre tranquilli, anche la salute non mi manca, io
stò sempre bene, ò ricevuto anche oggi da Gino anche lui gode ottima
salute.
Termino mamma, facendoti tanti saluti e baci, saluta
tanto la zia Maddalena e quelli del cortile, sperando di poterti presto
rivedere,
tuo figlio Gianni ciau mamma
P.M. 203 25-12-42
Carissima Mamma
Aspettavo oggi di ricevere tue notizie siccome doveva
arrivare la posta ed invece non è arrivata ed allora ti voglio scrivere
lo stesso.Io di salute stò benissimo come spero sia pure di te al
presente, oggi è la festa del Natale, lassù a Verzuolo si farà
festa, io so che tu vedendo gli altri a fare baldoria diventerai triste
pensando a noi che ci troviamo quaggiù, ma mamma anche noi quest'oggi si
può dire che facciamo festa, è una bellissima giornata piena di sole,
dopo avere passato una nottata scura e fredda cera la tormenta che
fischiava mentre ero di vedetta, ma io non sentivo il freddo e la
neve, perché il mio pensiero era rivolto a te che sei molto lontana da
me, pensavo che a quellora, dato che era lora della messa Natalizia tu
forse ti trovavi in chiesa a pregare per noi, noi qui non abbiamo
nemmeno potuto ascoltare la S. Messa è questo mi dispiace, però malgrado
questo inconveniente tutto andava bene perché il Russo se ne stava
fermo, anche se in questi giorni à avuto qualche piccolo successo, ma
però la pagata con qualche migliaio di morti, ora invece è ritornata la
calma e pare di essere in paradiso. Cara Mamma credevo di passare il
Natale mangiando le paste dolci e la cioccolata che mi ai messo nel
pacco, ed invece è stata una illusione perché il pacco non è ancora
arrivato, ormai è quaranta giorni che è in viaggio e credo che non
dovrebbe più mica tardare tanto, vuol dire che aspetterò sempre fino a
quando arriverà, oggi però ci anno dato un quarto di vino e credi
che dato che era tanto tempo che non ne bevevo più, mi à fatto venire un
po' allegro e così passo questa giornata un po' allegro. E tu mamma, che
cosa fai di bello? Non rimanere sempre triste, alla fine che cosa
diventa? Bisogna viverla la vita chi più bene chi più male, ma tutti
dobbiamo essere contenti, tanto più che presto noi faremo ritorno alle
nostre case, così mi à detto Gino, lui qualche cosa sa più di me perché
à notizie prima di qui, ma a me le notizie che mi fanno più piacere, è
quando posso leggere una tua lettera, perché tu mi metti un po' di tutto
e quello mi piace. Scrivimi sempre sovente e lunghe lettere io non
attendo che quello. Ai ricevuto lassegno della mia pensione? Ed i
vaglia? O' da farti mamma i saluti da Roasio e da Pino
Marchetti.
Tinvio io i miei più cari saluti e baci e un caro
abbraccio sperando presto di poterti rivedere. Salutami la zia
Maddalena, Maria e Teresa.
Tuo figlio Gianni
Lettera di
Mandrile Giuseppe a
Mandrile Giacomo cascina Ripa Spinetta spedita dalla (Russia)
il 02/01/43
arrivata
a Spinetta il 20/01/43
Posta militare
203 li 2-1-43
Carissimi
Genitori
Oggi con molta
sorpresa ho ricevuto il secondo pacco, non potete immaginare con che
grande piacere l’ho appreso,
su
questo pacco non l’aspettavo più perché mi avevano detto che erano
andati a male e io due giorni fa vi avevo scritto
una
lettera raccomandata, e vi avevo detto che non sapevo se lo ricevevo
ancora e vi avevo detto che ero senza carta
da
scrivere, e che mi avreste spedito una assicurata contenente la
carta da scrivere, e invece con piacere mi è ancora giunto
il
pacco,nel quale conteneva la carta, dunque non spedite più la carta.
Mi è giunto oggi 2-1-43 , gli ha
impiegato molto tempo, ma è arrivato era completo, niente di rotto,
la mela era sana e
buona,
i granelli buoni e tutto era intatto,non
potete immaginare con che piacere l’ho appreso, vi ringrazio tanto
ma tanto.
Spero che
avete ricevuto la raccomandata che vi ho
scritto pochi giorni fa, dunque non spedite più la carta che vi
avevo
chiesto, perché ho
ricevuto il pacco nel quale cera la carta. Ieri ho incominciato
l’anno benissimo, come spero che sia stato per voi. Spero di presto
ricevere posta perché è parecchi giorni
che non ricevo più, non solo io ma tutti.
Vi saluto e
ringraziandovi tanto.
Sono
figlio Giuseppe.
Ieri
ho spedito il 5° vaglia di lire 341.
Minot
è partito?.
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