4a Divisione Alpina Cuneense  
Campagna di Russia

Ordine di battaglia al fronte.
Dopo 64 anni (1943-2007), la traduzione di un importante documento militare,
permette di conoscere con assoluta precisione, la composizione
della Divisione Alpina Cunense che partì in Russia dal 26 luglio al 9 agosto 1942.
Dati ufficiali provenienti da un documento dell'Archivio Storico Militare di Roma,
firmato dal Colonnello Capo di Stato Maggiore, Lorenzo Navone.

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scudo cuneense 4a Divisione Alpina Cuneense
Forza organica e Ordine di Battaglia al 25 settembre 1942
Fronte russo del Don
Stato Maggiore.
Ufficiali 35, Sottoufficiali 365
Quadrupedi. 29 da sella, 28 da soma
Armi, 12 mitragliatrici
Mezzi di trasporto individuale, 13 motocicli
Mezzi di trasporto vari, 4 autocarrette + 17 non identificati (camion?)

Battaglioni 1° Reggimento Alpini.
Ceva, Pieve di Teco, Mondovì.
Ufficiali 160, Sottoufficiali e Truppa 5046
Quadrupedi, 23 da sella, 1242 da soma
Armi, 90 fucili mitragliatori, 38 mitragliatrici, 27 mortai da 45, 12 mortai da 81
Mezzi di trasporto individuali, 15 biciclette, 8 motocicli
Mezzi di trasporto vari, 102 autocarrette + 7 veicoli non identificati (camion?)

Battaglioni 2° Reggimento Alpini.
Borgo San Dalmazzo, Dronero, Saluzzo
Ufficiali 160, Sottoufficiali e Truppa 5046
Quadrupedi, 23 da sella, 1242 da soma
Armi, 90 fucili mitragliatori, 38 mitragliatrici, 27 mortai da 45, 12 mortai da 81
Mezzi di trasporto individuali, 15 biciclette, 8 motocicli
Mezzi di trasporto vari, 102 autocarrette + 7 veicoli non identificati (camion?)

IV° Reggimento Artiglieria Alpina e IV Battaglione Misto Genio.
Gruppi: Pinerolo, Mondovì, Val Po + Batterie
Ufficiali 163, Sottoufficiali e Truppa 5137
Quadrupedi, 90 da sella, 1824 da soma, 46 da tiro
Armi, 24 mitragliatrici, 24 mortai da 45, 16 cannoni da 47, 16 mitragliere da 20, 38 obici
Mezzi di trasporto individuali, 19 bicilette, 28 motocicli
Mezzi di trasporto vari, 32 L39 + 136 non identificati (camion?)

Servizi.
306a - 613° - 614° - 616° - 617° - 107a - 2° Rep. - Rep. 201a - 63a
Ufficiali 55, sottoufficiali e truppa 1293
Quadrupedi, 11 da sella, 297 da soma
Armi, 2 mortai da 45
Mezzi di trasporto individuale, 11 biciclette, 12 motocicli
Mezzi di trasporto vari, 24 autocarrette, 174 non identificati (camion?)

Totale generale Cuneense, di Uomini, Quadrupedi, Armi e Mezzi di trasporto, al 25 settembre 1942
Ufficiali, 573 Sottoufficiali e Truppa 16887. Totale Uomini 17460
Quadrupedi, Cavalli 176, Muli da soma 4633, Muli da tiro 65. Totale quadrupedi 4874
Armi, Moschetto 91modificato, Moschetto 91/38 con baionetta ripiegabile, Pistola Berretta cal.9 canna corta (solo ufficiali e sottoufficiali), Fucili mitragliatori 184, Mitragliatrici 118, 54 Mortai da 45, 24 Mortai da 81, 40 Cannoni da 47, 16 Mitragliere da 20, 32 Obici.
Mezzi di trasporto individuali, 60 biciclette e 56 motocicli
Mezzi di trasporto vari, 32 L39, 228 autocarrette, 324 camion e vari. Tot. 584

 

Schieramento della Cuneense sul fiume Don e Kalitva.
La Cuneense manteneva, con i suoi 17460 uomini, un fronte di circa 40 chilometri, pari a 436 Alpini per chilometro.

Il 15 e 16 gennaio 1943, i russi attaccano e sfondano il Corpo di Armata Alpino, entrando sul fronte della Julia (che era a sud della Cuneense, dopo il Battaglione Dronero) e della Tridentina ( a nord della Cuneense, dopo il Battaglione Ceva), non attaccano la Cuneense.

 

 

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Totale generale Cuneense, di Uomini, Quadrupedi, Armi e Mezzi di trasporto, al 15 gennaio 1943
Compresi il 1° e 2° Battaglioni Complemento della Cuneense.

Ufficiali, Sottoufficiali e Truppa, stimati 3000 Uomini. Totale 20.500
Due giorni prima del ripiegamento (15 gennaio 1943) portano il totale complessivo della Divisione Cuneense in Russia a circa 20.500 Alpini.
Questi battaglioni vennero inviati d'urgenza dall'Italia il 27 dicembre 1942, per rafforzare i battaglioni Ceva, Mondovì e Pieve di Teco. Il mattino del 15 gennaio 1943 i battaglioni erano già a rapporto del generale Battisti, il quale li inviò immediatamente a Rossosch dove avevano appena fatto irruzione i carri armati russi. Il giorno dopo, i battaglioni vennero attaccati da forze corazzate perdendo la metà degli effettivi. I superstiti seguirono le vicende della Cuneense, pochissimi i reduci dai Gulag.

 

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