Queste lettere, furono scritte alla
Mamma Maria, dai figli Gianni e Gino di Verzuolo (Cuneo) entrambi del 2° Reggimento
Alpini, Battaglione Saluzzo - Gianni e Gino, sono caduti in Russia.. La
Mamma morì di crepacuore qualche anno dopo.
Cara Mamma
Approfitto di questi giorni di riposo, per farti avere le mie
notizie che fino ad ora sono sempre in ottima salute, come spero che sia
anche di te. Ora mi trovo qui in un bosco ancora distante dai russi,
ogni tanto si sente un po’ della solita musica ma ormai ci sciamo già
abituati e non mi pare nemmeno di essere in guerra, alla notte ci
lasciano dormire tranquilli e di giorno, prendiamo un po’ di segala
dato che qui ce ne molta e facciamo un po’ di farina se si può chiamare
così, e poi limpastiamo e con un piccolo forno che ci sciamo fatto anche
noi, ci facciamo un po’ di pane il quale diventa anche molto buono,
e così ci soccorriamo un po’. Vedi mamma che qualcosa di cucina sciamo
anche noi capaci a fare, quando verrò a casa, mi metterò io a fare da
mangiare e ti farò tante di quelle specialità di pietanze che rimarrai
stupita, te fai linsalata alla russa e invece io faccio il pane, le
patate, la polenta, i cavoli e qualche volta ò cotto anche galline,
tutto alla russa, mi piacerebbe che potessi essere qui una volta e poi
vedresti che odorini fini cianno questa roba.
Cara mamma
è già da qualche giorno che non mi mandi della posta. Gino è già due
settimane che non lo vedo più perché come sai non è più con me, anche
lui ti scriverà sovente, io scrivo ogni due giorni una lettera e
poi anche delle cartoline, ma ricevo poco, scrivimi sovente mamma e
mettimi nella busta due sigarette, qui qualcuno a già ricevuto dei
pacchi per posta aerea, informati un po’ così mi potrai mandare
lorologio e qualche cosa daltro, lorologio mandalo pure che arriva di
sicuro. Te mamma forse starai molto in pensiero per noi, ma invece non
devi essere così, guarda non mi accorgo nemmeno io di questa guerra,
ora mangio bene, quello che è brutto è perché sono lontano da te,
senò non sarebbe mica nulla. Dunque stai tranquilla e vedrai che
ritorneremo tutti e due e anche molto presto, perché qui non è il posto
per noi, fatti coraggio e pensa sempre bene ed ora termino chiedendoti
una fotografia che mi è molto cara mandamela presto e fai il possibile
per il pacco, sai quello che mi piace, i subrick di patate.
Salutami tanto la zia Maddalena e la famiglia Eusebio e Verri e tutti
quelli del cortile e amici. Ricevi tanti saluti e baci tuo figlio Gianni
Che sta bene ed è
tranquillo, ciau mamma
Cara Mamma
volevo già terminare ma dato che non ò proprio nulla da fare ti voglio
ancora scrivere due righe perché è mio piacere scrivere. Io vorrei farti
sapere tutto quello che facciamo noi qui, ma la posta non lo permette e
così bisogna accontentarsi di quel poco che si può. Ti mi ai detto nella
tua lettera che ò ricevuto qualche giorno fa, che vai alle castagne da
Bocca e che loro anno già fatto il vino nuovo, anche noi avremo potuto
bere il vino se fossimo andati nel Caucaso, laggiù dicono che ce ne
sarebbe stato molto bello, invece qui dove sciamo ci sono solamente dei
grandi campi di grano che io non ò mai visto in vita mia, ebbene
questi miglioni di quintali di grano vanno tutti a perdersi, perché non
lo raccolgono più, sarebbe bello poterlo avere a casa, ma pazienza e qui
delle castagne non ce ne sono, ci sono solo le rape, patate e campi
immensi di grossi girasoli dai quali i russi ricavano lolio, più
indietro cerano i borghesi e incominciavo a capire un po’ il russo, le
prime cose che ò imparato sono state queste, il pane che si chiama
(liba), il latte (molocò), aqqua (voda), patate (contaf), galline (curcià)
le mucche (coma) e buon giorno (dasvidagna) e poi tante altre cose, però
queste sono le più importanti sai riguardano lappetito.
Riguardo ai soldi
che ti abbiamo mandato, sarebbe bene che comperassi qualcosa così sai
quando ti occorresse lavresti già li. Ora ti voglio mandare un marco
sono quei denari che ci pagano noi, spero che lo riceverai, così vedrai
come sono fatti, questo biglietto vale sette lire e 62 centesimi.
Ora termino
proprio perché forse ti avrà già annoiata un po’ questa mia lettera, ma
cosa vuoi non sapevo cosa fare. Tinvio di nuovo saluti e baci Tuo figlio
Gianni
*******************
Carissima Mamma
Vedo dalla tua
lettera che capitano delle novità a Verzuolo e cioè alla (….omissis)
cosa vuoi, quelle donne li finisce tutto male, bisognerebbe che
venissero un po' quaggiù a passare un po' di questa vita, e poi vedresti
che capirebbero cosa vuol dire vita, anch'io un giorno ignoravo tutto
questo, ma ora sono alle prove, fino ad ora mamma ti avevo dato
solamente dei dispiaceri, ma dora in poi non vorrò più essere
rimproverato da te perché, come ti dico ò capito a vivere la vera vita,
ora so cosa vuol dire avere una mamma, alla quale si deve tutto, ora,
quando ritornerò con te, vedrai che sarà per me tutto diverso da una
volta, non più una vita comoda, ma vivrò e lavorerò solo per te. O' dei
progetti in merito, i quali se potrò realizzarli vedrai che sarai
contenta di me. Cara mamma mi chiedi se le galline russe sono buone,
certo che sono buone anche se non sono bene cucinate, basta avere buona
bocca e poi sono ottime, peccato che qui non ce n'è più, ora ci sono i
topi al posto delle galline, siamo vicini ad un paese che si chiama
Topilo, il nome non glielanno mica sbagliato, vedi noi dormiamo nei
rifugi da noi costruiti e sono sotto terra e li dentro si stà
benissimo, non fa mica freddo, ma ci sono questi benedetti topi che
ti corrono sulla testa e nello zaino, vedessi ce ne come da noi
delle mosche e poi ci sono già qualche fratello nella camicia che unito
ai topi ci danno un po' noia, ma quando possiamo gli diamo una
caccia così almeno per una notte possiamo dormire tranquilli. Ora
continuiamo sempre a stare a riposo, e linverno pare che sia sempre
lontano perché fa sempre delle giornate magnifiche, in due mesi che
siamo in Russia à solamente piovuto un giorno, e lassù come fa? Vi
lascia cogliere le castagne, quante ne vorrei mangiare se fossi li,
anche delle uova ne mangerei, ma quando verrò a casa mi metterò a tavola
e fino a quando non ne avrò fino alla bocca non smetterò di mangiare, ma
forse è meglio non parlare di questo perché mi fa venire laquolina alla
bocca e le lacrime agli occhi solo a pensarci.
Ora mamma ti
lascio l'incarico del pacco e mi raccomando lorologio spero che me lo
avrai fatto aggiustare, non mi resta che inviarti i miei saluti a te e
alle zie tutte.
Ricevi tanti baci
dal tuo figlio Gianni Scrivimi subito, ciau mamma
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P.M. 203
3-11-42 Carissima Mamma
Approfitto di un
po' di calma per darti le mie notizie. Di salute stò benissimo come
spero sia di te al presente. Sono sempre in attesa di ricevere il pacco
perché sono già ansioso di fare una buona fumata di tabacco, ò ricevuto
una lettera ieri da Lelio e ciò risposto lasciandoti pure i saluti per
te. Ieri mamma era la festa dei Santi ed il cappellano ci à detto la S.
Messa e poi il mio plotone è partito per un nuovo posto di linea, così
sono anche lontano da quei pochi amici che ancora avevo qui alla 21a,
ora non mi troverei mica male se non ci fossero quei benedetti che alla
notte vengono fino alla nostra trincea e non ci lasciano mai dormire una
notte in pace, per esempio ieri sera eravamo coricati, se si può dire
così, perché si dorme colle scarpe ai piedi e il fucile alla mano.
Dunque eravamo un
po' tranquilli quando si sente tutto ad un tratto dare l'allarme, erano
loro che venivano avanti, subito noi aprimmo il fuoco e per tutta la
notte, fino alla mattina all'alba durò questo lavoro e quando il sole
venne a darci un po' del suo calore, finalmente il pericolo era passato
e potemmo così goderci un po' di tranquillità. Mi ricorderò sempre mamma
della sera dei Santi del 42, certo non lo passata come l'anno scorso che
ero a casa in licenza, ma anche questa è passata e speriamo ne abbia
ancora da passare in pace, oggi però abbiamo fatto un buon pranzo, mi
sono fatto cuocere due patate e poi me le sono mangiate proprio di
gusto, pensando che forse in quel medesimo istante tu, eri in
pensiero per me, ti avevo scritto una lettera l'altro giorno nella quale
ti dicevo di mettermi dei francobolli dentro, ma ora non si possono più
mandare sciolti, bisogna attaccarli alla busta che mi metti dentro a
quella scritta, se no, non arrivano più.
Mi ero dimenticato
di dirti che quando potrai dinuovo spedirmi un pacco, di mettermi molto
aglio e altra roba anche da mangiare che ne ò bisogno, fai del tuo
meglio.
Se per caso vedi
Bottasso, quello che lavorava con me ringrazialo della lettera che mi ha
mandato e salutalo da parte mia, ora termino raccomandandoti di star
tranquilla e di non lasciarti prendere dalla malinconia, pensa solamente
che fra non molto vedrai dinuovo i tuoi figli ad arrivare, sani e salvi
e prega la Madonna per noi, salutami tanto tutti quelli del cortile, le
zie e gli amici.
Ricevi tanti
saluti e baci dal tuo figlio Gianni che sempre ti pensa, ciau mamma non
piangere, ma stai tranquilla che tutto va bene, o da farti i saluti da
Marchetti Pierino che è stato qui l'altro giorno, ciau
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Carissima Mamma
L'altro giorno è
andato in licenza il mio capitano Rabo è di Sampeyre,
forse qualcuno lo conosce, qui si spera che entro dicembre ci sia
larmistizio, sarebbe una bella cosa perché andremo molto presto a
trovarti e lassù che ne dicono? Cara mamma questa notte mentre ero di
vedetta si sentivano i russi a cantare dall'altra sponda del Don,
avessi sentito come cantavano bene, era un piacere a sentirli, cantavano
la grande canzone del Volga, ora non so più cosa dirti, ed allora
termino avvisandoti che ò rotto lo specchio e che ce ne vorrebbe un
altro, sempre se puoi mandarmelo. Fra qualche giorno ti mando dinuovo un
vaglia di 350 lire spero che ebbi ricevuto gli altri, mi dimenticavo di
dirti che a Natale mangio il gatto, sai labbiamo già preso,
mandami un po' di sale per mangiarlo.
Quest'anno il
Natale lo passo dinuovo lontano da te come lanno passato, questo mi
rincresce ma quando arriveremo si farà poi una grande torta e le faremo
festa anche se non sarà.
Ti raccomando di
stare tranquilla e di pensare sempre bene, vedi che io sono sempre
allegro e non ci penso neppure al brutto.
Saluta la zia
Maddalena, Maria, Teresa e tutti quelli del cortile e amici.
Tanti baci, tuo
figlio Gianni
***************
P.M. 203 8-12-42
Carissima Mamma
Vengo ad avvisarti
che ieri ò ricevuto il secondo pacco, anche questo come laltro è
arrivato in ottimo stato, tutto era intatto ti ringrazio mamma di tutto,
spero che godi ottima salute, come pure ti posso assicurare sia di me,
qui è tutto tranquillo, solamente in questi giorni ci è venuto un po’ di
freddo, ma il freddo come dicono che veniva non si è ancora sentito, è
questo è già una grande bella cosa, perché il freddo è quello che più mi
fa paura. Cara mamma da alcuni giorni non ò più avuto tue notizie spero
soltanto che sia un ritardo della posta, perché in questi giorni mi
anno detto che anno bombardato Verzuolo ed il Piasco, io anche per
questo sono molto in pensiero per te spero che non ti sia successo nulla
e ancora di più, spero che questa voce non sia vera, temo di più per te
che per me, perché io qui sono al sicuro, senti mamma ci siamo fatti
il rifugio sotto terra, abbiamo fatto anche la stufa, vedessi come siamo
bene sistemati, nessuno ci vede perché sopra di noi ci sono tre metri di
terra, si vive così nei sotterranei da un rifugio all’altro senza uscire
fuori, però anche qui ci sono i topi che ci tormentano, ma se ci
fossero solamente quelli, andrebbe ancora sempre benissimo, qui sempre
si spera di ritornare presto in Italia, come già ti dissi una volta
spero sempre, ormai mi ci sono abituato e questa vita non la trovo mica
più tanto dura, pensa un po’ che anche l’altro giorno facendo la solita
ispezione, abbiamo trovato del grano in una buca e circa anche trenta
chili di sale, ora per un po’ di tempo si può di nuovo fare delle
polentine e va giusto bene che mi ai mandato il formaggio e la
marmellata così li mangio colla polenta e così si tira avanti per un po’
di tempo, e poi anche il rancio che ci danno è più abbondante di prima,
e tu come te la passi? Spero bene, ora attendo larrivo del terzo pacco
che come dicono debbono arrivare in questi giorni e così, lo zaino
sembra poi un negozio di alimentari, ma meglio così che diversamente, e
tu ai già ricevuto l’altro vaglia? Fammi un po’ sapere qualche novità,
sai io mi fa molto piacere sapere qualcosa, sai sono un po’ curioso,
l’altro giorno ò ricevuto da Mario Abbà e mi dice che a Verzuolo non c’è
più nessuno, che sono tutti soldati ma spero che quando ritorneremo
noi ci sarà un po’ di vita, come rivedrei già volentieri il nostro bel
paese, solo a pensarci mi pare di vederlo e mi vengono le lacrime agli
occhi, questo è un po’ di nostalgia, cosa vuoi è la prima volta che mi
trovo tanto lontano, e Gino non sarà più tanto duro perché è già la
seconda volta che si trova così e poi lui ora è al sicuro, dorme nelle
case, anche lui mi à scritto l’altro giorno.
Ora termino perché
è già notte sai qui, alle due e mezza è già notte e alla mattina fino
alle sei non viene giorno, e la come va linverno? E già nevicato?
Fatti coraggio Mamma e non avere paura di nulla che il Signore ci
protegge perché noi non siamo colpevoli di nulla.
Ricevi tanti baci
e abbracci dal tuo figlio Gianni, che tanto ti pensa, ciau mamma.
**************
P.M. 203 25-12-42
Carissima Mamma
Aspettavo oggi di
ricevere tue notizie siccome doveva arrivare la posta ed invece non è
arrivata ed allora ti voglio scrivere lo stesso.
Io di salute stò
benissimo come spero sia pure di te al presente, oggi è la festa del
Natale, lassù a Verzuolo si farà festa, io so che tu vedendo gli
altri a fare baldoria diventerai triste pensando a noi che ci troviamo
quaggiù, ma mamma anche noi quest'oggi si può dire che facciamo festa, è
una bellissima giornata piena di sole, dopo avere passato una nottata
scura e fredda cera la tormenta che fischiava mentre ero di vedetta,
ma io non sentivo il freddo e la neve, perché il mio pensiero era
rivolto a te che sei molto lontana da me, pensavo che a quellora, dato
che era lora della messa Natalizia tu forse ti trovavi in chiesa a
pregare per noi, noi qui non abbiamo nemmeno potuto ascoltare la S.
Messa è questo mi dispiace, però malgrado questo inconveniente tutto
andava bene perché il Russo se ne stava fermo, anche se in questi giorni
à avuto qualche piccolo successo, ma però la pagata con qualche migliaio
di morti, ora invece è ritornata la calma e pare di essere in paradiso.
Cara Mamma credevo
di passare il Natale mangiando le paste dolci e la cioccolata che mi ai
messo nel pacco, ed invece è stata una illusione perché il pacco non è
ancora arrivato, ormai è quaranta giorni che è in viaggio e credo che
non dovrebbe più mica tardare tanto, vuol dire che aspetterò sempre fino
a quando arriverà, oggi però ci anno dato un quarto di vino e
credi che dato che era tanto tempo che non ne bevevo più, mi à fatto
venire un po' allegro e così passo questa giornata un po' allegro.
E tu mamma, che
cosa fai di bello? Non rimanere sempre triste, alla fine che cosa
diventa? Bisogna viverla la vita chi più bene chi più male, ma tutti
dobbiamo essere contenti, tanto più che presto noi faremo ritorno alle
nostre case, così mi à detto Gino, lui qualche cosa sa più di me perché
à notizie prima di qui, ma a me le notizie che mi fanno più piacere, è
quando posso leggere una tua lettera, perché tu mi metti un po' di tutto
e quello mi piace. Scrivimi sempre sovente e lunghe lettere io non
attendo che quello. Ai ricevuto lassegno della mia pensione? Ed i
vaglia? O' da farti mamma i saluti da Roasio e da Pino
Marchetti.
Tinvio io i miei
più cari saluti e baci e un caro abbraccio sperando presto di poterti
rivedere. Salutami la zia Maddalena, Maria e Teresa.
Tuo figlio Gianni
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