4a Divisione Alpina Cuneense  
Campagna di Russia

Lettere dal fronte.
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fregio

 

 


Pubblico queste lettere inedite, di due fratelli di Verzuolo (Cuneo), figli di madre vedova, entrambi del 2° Reggimento Alpini della Cuneense Battaglione Saluzzo, dispersi in Russia. Vogliono essere un esempio delle tante migliaia di lettere che i Nostri Alpini scrissero alle loro Mamme. Le ho riportate tal quali rispettando anche gli errori ortografici, questo anche per far capire qual'era la semplicità di questi ragazzi. Sono lettere molto commoventi, ma sovente comunicano fatti e aspetti di vita al fronte che fin'ora erano sconosciuti.

P.M. (Posta Militare) 203, 17-8-42

Cara Mamma

Vengo a te con questo mio scritto per darti le mie notizie. Di salute stò benissimo, come spero che sia di te, mangio tutto quel che mi danno, e così si tira sempre avanti, ora sciamo ancora sempre in viaggio, e mi diverto molto, sciamo tutti allegri e si canta tutto il giorno così il tempo passa più in fretta. Il giorno 15, era la festa dell'Assunta e il nostro capellano à celebrato la S. Messa, era la prima che abbiamo assistito dalla partenza e labbiamo celebrata in terra di Russia, mai più credevo di venire ad ascoltare la messa in Russia, eppure e così, quello che mi dispiace e che non ò ancora potuto vedere Gino perché lui, è sopra un altro turno, ma quando arriveremo alla destinazione ci potremo poi vedere, spero che tu abbia ricevuto le mie cartoline, che ti ò mandato, sai mamma tu non devi rimanere in pensiero per noi perché qui stiamo benissimo, e il morale è alto, quasi non mi accorgo neppure dove andiamo, prega solo per noi, e poi vedrai che ritorneremo molto presto forse più presto di quel che si pensa. Termino inviandoti baci e tanti saluti, salutami tanto le zie Teresa e Maria e Maddalena, e tutti quelli del cortile.

Tuo figlio Gianni

Ciao Mamma e stai tranquilla

 

P.M. 203 2-9-42

Cari. ma Mamma

Ieri sera ò ricevuto la tua gradita lettera la quale mi à fatto molto piacere nel avere tue notizie e della zia Maddalena. Io non me la passo poi mica tanto male, perché viaggio sempre con la mia autocarretta si capisce che le strade non sono tanto belle come le nostre ma vanno ancora abbastanza bene. Tu mi dici che ò cambiato scrittura e perché o un altra penna ed è per questo che cambia.O' visto che Celestu e Beppe vengono anche in Russia, certamente troveranno che è un po' duro essendo sempre stati li a Cuneo ma la naia bisogna provarla tutti ed è bene che vengano anche loro. Che mai Osvaldo viene a piantarsi quaggiu? Non a più lavoro lassu? Tu vuoi sapere come si chiamano gli amici che ò qui con me ma credo che sia inutile, perché il più vicino è di Villafalletto e si chiama Gonnella Giovanni gli altri amici sai chi sono, Roasio ed altri ancora Con Gianni mi son subito trovato ed ora mentre scrivo lui è anche qui sotto la mia tenda che scrive a Tito Castrale che ci à mandato una cartolina. Giorgio è anche qui assieme ed ogni tanto facciamo una chiacchierata assieme. Termino col inviarti i miei più cari saluti ed anche da parte di Gianni il quale ti à scritto mezz'ora prima di me. Saluti alle zie e zio e tutti i parenti ed amici.

Tuo figlio Gino Arrivederci

 

P.M. 203

Carissima Mamma

…la mia lettera ci avevo anche detto che ringraziasse il Senatore da parte nostra, ora aspetto che mi facci la risposta e poi te lo farò sapere, vedo che ora anche la zia Maddalena finalmente è andata con te, così è meglio perché vi fate più coraggio e poi credo che sia più economia in tutto, e tu sei ancora sempre dalle suore? E come te la passi, mangerei anchio molto volentieri una scodella di quella tua minestra perché te la sai fare proprio bene, non bisogna che ci pensi a tutto quello che mi facevi te, mi chiedevi se vole questo o pure quello invece ora sono due anni che prendere quello o niente, ma ora riguardo al mangiare si sta benissimo, non mi pare neppure di essere alla guerra.

E te stai pure tranquilla non pensare mai male, pensa sempre al meglio, io ti dico…

Tuo figlio Gianni

 

P.M. 203  10-9-42

Carissima Mamma

Ricevetti ieri la tua lettera del giorno 4 e così oggi essendo giorno di riposo ti posso fare la risposta. Di salute stò benissimo come pure spero sia di te, io non mi sono mai sentito tanto bene come ora, anche se abbiamo già camminato per più di trecento chilometri, il guaio è che ò sempre un appetito che mi dà fastidio a toglierlo, ma però si trova ancora qualcosa, l'altro giorno, eravamo in un paesetto e io ed un altro di Casalgrasso, che è con me sciamo andati dai borghesi e abbiamo comperato una bella gallina con una scatola di fiammiferi, loro non li vogliono mica i soldi, con una scatola di fiammiferi oppure un limone o una medaglia ti fai dare tutto quello che vuoi, il guaio è che non riusciamo a farci capire vedesti quante risa facciamo a parlare con i borghesi, però qualche cosa abbiamo già imparato. Cara mamma io ti avevo mandato a chiedere della roba ma ora, non mandarmela più perché i pacchi non arrivano, vuol dire che quando si potranno mandare, me la manderai, ò visto dalla tua lettera che ai cominciato i nove mesi al Sacro Cuore, prega mamma per noi che possiamo ritornare presto con te, come ne abbiamo noi la certezza. Ora qui va tutto bene, non si sentono i colpi e la notte si dorme tranquilli sognando la nostra bella Italia lontana, dove voi mamme state ad aspettarci, oggi ci anno dinuovo pagato la deca ma non si può ancora fare i vaglia, o già più di trecento lire, cosa vuoi in un mese non ò ancora potuto spendere nemmeno un marco e così. Te li manderò poi a casa, ed ora termino di scrivere inviandoti i più cari saluti e baci e tu devi restare tranquilla e non avere nessuna paura per noi, che stiamo troppo bene, salutami la famiglia Eusebio, Verri e tutti quelli del cortile, salutami tanto la zia Maddalena, Maria e Teresa, quando mi scrivi mandami dei francobolli così ti posso rispondere anchio per via aerea, riguardo a quello che mi avevi detto di fare con la ……(non leggibile)

Rossosch 21-9-42

 

Carissima Mamma

Oggi ò ricevuto la tua lettera del giorno 21 e la cartolina delle Fontanelle, ringrazio molto le zie che sono andate a pregare per noi quassù, ne abbiamo molto bisogno, ormai sciamo giunti al posto. Dopo avere camminato per un mese intiero facendo trenta, quaranta e qualche volta anche cinquanta chilometri al giorno, erano molto dure queste marce e invece Gino lui mi passava vicino colla sua autocarretta e non faticava nulla, alla sera arrivavo con una fame da lupo e allora pensavo ai bei pranzi che mi facevi tu, quando ero ancora a casa, mi viene proprio laquolina in bocca solo a pensarci, ma ora bisogna avere pazienza e adattarsi a questa vita, che non è poi tanto brutta, se continua così. Laltro giorno abbiamo visto Tescari e sciamo stati un po’ assieme e abbiamo parlato un po’ di Terzuolo, lui non patisce mica la fame, perché è grasso, e te mamma come lai passata la tua festa? Spero bene, non abbi tante preoccupazioni per noi, che sciamo al sicuro, i russi sparano poco. Appena che puoi mandami qualcosa da mangiare, un paio di calze e i guanti, volevo farti un vaglia ma non li fanno ancora, io non so cosa farne di tanti soldi, se aspettano ancora 15 giorni allora ti potrò mandare mille lire. Ricevi tanti saluti, saluta le zie e la zia Maddalena.

Tuo figlio Gianni

 

P.M. 203 24-9-42

Carissima Mamma

Vengo di nuovo a darti le mie notizie, di salute stò benissimo, come spero sia di te al presente, ora non sono più vicino a Gino perché questa notte sciamo entrati in linea e Gino e rimasto più indietro, lui perlomeno è al sicuro, ora abbiamo incominciato a sentire i primi colpi, e terminata così la vita tranquilla, ma non bisogna che tu stia in pensiero per me, perché il Signore ci protegge, io sono molto tranquillo e non ci penso nemmeno al pericolo, e poi tra noi ed i russi, cè il fiume Don che ci separa, se prendi il giornale guarda sulla carta e vedrai dove mi trovo. Ieri ciò scritto alla zia maria e ci ò detto che ti dicesse che facessi aggiustare il mio orologio e che me lo mandassi appena che si potrà fare i pacchi perché, qui ne ò molto bisogno di sapere lora, per montare di guardia, mandami anche qualcosa da mangiare, laltro giorno ti abbiamo fatto un vaglia io e Gino assieme e te nò fatto anch’io un altro in tutto ci devessere 1200 lire, quelle ti serviranno per i bisogni, adoperali pure, appena che posso te ne mando degli altri, tanto qui non so che farne dei soldi, e invece te ne avrai più bisogno, quando mi scrivi mandami notizie del paese e mettimi nella busta un foglio con busta per posta aerea, e anche i francobolli così ti potrò fare avere mie notizie più presto. Avevamo anche scritto una lettera al Parroco, spero che labbia già avuta, salutami tanto la zia Maddalena e tutti quelli del cortile. Lassù ci sarà già luva matura, qui non ce né, ne mangerei proprio volentieri, fagli i saluti a tutti e stai tranquilla, tinvio saluti e baci tuo figlio Gianni

Ciao mamma, arrivederci………

 

P.M. 203 26-9-42

Carissima Mamma

Vengo subito a farti la risposta alla tua lettera del giorno 16 che ò ricevuto ieri sera, ò visto che ai invitato la zia Maria a pranzo per la tua festa, dato che anche lei era sola perché Teresa è andata dal suo padrone, ai fatto benissimo, ò anche visto che anno incominciato a fare il vino nuovo e che tu vai da Bocca e da Luigi Ghio a fare qualcosa. Tu mi dici che i soldi che ti mando vuoi metterli sul libretto, ma io non voglio mica, piuttosto avrei avuto piacere anch’io essere alla festa e a fare la gara alle bocce, ma ormai è già il secondo anno che la fai da te, perché lanno scorso, non eravamo mica a casa, speriamo di poterlo passare poi assieme noi (…illeggibile) faremo poi una vera festa, quest’anno il giorno del Nome Di Maria lo passato facendo una marcia. Cara mamma ora mi trovo qui in un bel posto e si stà ancora molto bene, abbiamo anche dei prigionieri russi assieme, paiono dei ragazzi, ora da me e Gino ci sono più di trenta chilometri e non possiamo più vederci, questo mi dispiace moltissimo ma qualche volta ci sono i conducenti che vanno giù e allora possiamo darci delle notizie. Anche Giorgio è lontano da me, perché lui è in un altra compagnia, mi raccomando la roba che ti ò chiesto, altro non so cosa dirti. Ti saluto e stai tranquilla non pensare mai male, salutami le zie e quelli del cortile, mettimi la carta e francobolli nella busta, scrivimi subito

Tuo figlio Gianni   ciau

 

P.M. 203 2-10-42

Carissima Mamma

Con l’occasione che ieri ò visto Gianni e Giorgio così ti faccio sapere nostre notizie. La salute è sempre ottima come spero sia di voi tutti. Qua non cè niente di nuovo e noi con le autocarrette non marciamo e staremo fermi forse ancora molto tempo, vuol dire che ci riposiamo. Gianni e Giorgio sono sempre uguali stanno bene e per il momento non si lamentano ancora, certo avranno da fare servizio più di me ma fin che dura così va anche bene  (…illeggibile) non ne portano e del altra roba non si trova niente, perché non cè però una cosa si trova in abbondanza, è il grano il quale però non si può macinare non avendo dei mulini come dalle nostre parti e ci sono solo quelli a vento che girano solo quando cè l’aria. L’altro giorno ò ricevuto dal nostro caro Parroco il quale mi fece una grande lettera dandomi delle novità del nostro paese. Io vorrei rispondere ma non sono capace e ti prego di ringraziarlo da parte mia e da Gianni perché la lettera glielo fatta avere anche a lui. Se vuoi sapere qualche cosa ieri è partito per una licenza di 15 giorni, perché cè morta la mamma del garzone che aveva Fino il ciabattino che stà alla Manta e si chiama Pasero e se lo vedi puoi chiamargli dove ci troviamo quaggiù. I pacchi non li lasciano ancora venire credo, perché qua non ce ne ancora arrivati nessuno spero che più tardi li lascino venire perché la riserva del tabacco è già quasi finita. Quando mi scrivi mettimi anche un foglio ed una busta per via aerea, perché io ne sono sprovvisto ed a scrivere per via normale ci impiega troppo tempo.

Termino col inviarti i più cari saluti ed un bacio

Tuo figlio Gino Se vedi Celestino Testa fagli tanti saluti da parte mia e Bastianin dove l’hanno messo?

 

P.M. 203 3-10-42

Cara Mamma

Ò tardato qualche giorno per darti le mie notizie, per aspettare se ricevo da te e invece non mi è giunto nulla. Di salute stò benissimo come spero di te ò avuto la lettera che mi avevi scritto il giorno 10, sciamo sempre al solito posto, e fino ad ora non ce stato nulla di brutto, solamente non mi manca mai lappetito, e sai cosa ti voglio dire, qui si dice che si può già fare i pacchi, se si può mandamene uno e mettimi anche lorologio, linchiostro e fiammiferi, e altra roba se ne trovi mandami da mangiare ora pestiamo un po’ di segala, e ci facciamo la polenta, non è buona ma si mangia lo stesso. Laltro giorno abbiamo fatto una lunga marcia ed ò potuto vedere Gino, lui stà bene, abbiamo fatto più di sessanta chilometri in un giorno, il brutto è stato che ad un certo punto a incominciato a piovere delle caramelle dei russi, ma non anno fatto a tempo a prenderci e così ce labbiamo fatta ancora una volta, ora non ci tormentano più, ò ricevuto ieri una cartolina da Angelo Testa, ringrazia la sua famiglia e fagli i miei auguri a lui per la veste che à indossato. Non allarmarti e stai tranquilla ti ò fatto  il vaglia di 330 lire, e quello che ò fatto con Gino spero che lo ricevi presto. Fai bene a fare andare la zia Maddalena con te, così ai un po’ di compagnia. Ti amndo i miei saluti a te e alle zie, mandami il pacco e non dimenticare lorologio, qualunque cosa è buona, e mi sarà daiuto. Di nuovo tanti saluti e baci

Tuo figlio Gianni, ciau mamma

Anche farina di meliga è buona

 

P.M. 203 9-10-42

Carissima Mamma

Con molto piacere ò letto la tua lettera che mi ai scritto il 22 del 9 e così ti rispondo dandoti mie notizie. La salute è sempre ottimissima e se continua così va bene. Il pane adesso ce lo danno, certamente non è bianco come ce lo davano ultimamente a Demonte ma noi si mangia lo stesso. Tu mi dici che vai a raccogliere le castagne, come le mangerei volentieri ma qua non ci sono e bisogna farne a meno, ma quando saremo in Italia mi vorrò saziare di tutto e bere molto, perché ora il vino non lo danno più, perché vogliono fare la provvista per quest’inverno. Speravo di vedere arrivare Celestu e Beppe invece uno si è fermato a Merano e l’altro è a Chiappera a lavorare fortunati loro. Quando scrivi è meglio che tu faccia due lettere perché Gianni è un po’ più lontano di me e così non possiamo vederci tanto sovente. Io avrei bisogno di fiammiferi e direi di metterne ogni tanto qualcheduno nelle buste e spero che arriveranno si qua. Fammi sapere come va il fronte di Stalingrado, perché quello è il più interessante di tutto. L’altro giorno qui sul fronte nostro hanno preso parecchi prigionieri russi i quali sembra che siano stufi di fare la guerra avendo un morale molto basso e sono contenti di stare qui con noi, perché il mangiare non gli manca.

Inviandoti i più cari saluti chiudo il mio breve scritto.

Tuo figlio Gino

 

P.M. 203 13-10-42

Cara Mamma

Approfitto di questi giorni di riposo, per farti avere le mie notizie che fino ad ora sono sempre in ottima salute, come spero che sia anche di te. Ora mi trovo qui in un bosco ancora distante dai russi, ogni tanto si sente un po’ della solita musica ma ormai ci sciamo già abituati e non mi pare nemmeno di essere in guerra, alla notte ci lasciano dormire tranquilli e di giorno, prendiamo un po’ di segala dato che qui ce ne molta e facciamo un po’ di farina se si può chiamare così, e poi limpastiamo e con un piccolo forno che ci sciamo fatto anche noi, ci facciamo un po’ di pane il quale diventa anche molto buono, e così ci soccorriamo un po’. Vedi mamma che qualcosa di cucina sciamo anche noi capaci a fare, quando verrò a casa, mi metterò io a fare da mangiare e ti farò tante di quelle specialità di pietanze che rimarrai stupita, te fai linsalata alla russa e invece io faccio il pane, le patate, la polenta, i cavoli e qualche volta ò cotto anche galline, tutto alla russa, mi piacerebbe che potessi essere qui una volta e poi vedresti che odorini fini cianno questa roba. Cara mamma è già da qualche giorno che non mi mandi della posta. Gino è già due settimane che non lo vedo più perché come sai non è più con me, anche lui ti scriverà sovente, io scrivo ogni due giorni una lettera e poi anche delle cartoline, ma ricevo poco, scrivimi sovente mamma e mettimi nella busta due sigarette, qui qualcuno a già ricevuto dei pacchi per posta aerea, informati un po’ così mi potrai mandare lorologio e qualche cosa daltro, lorologio mandalo pure che arriva di sicuro. Te mamma forse starai molto in pensiero per noi, ma invece non devi essere così, guarda non mi accorgo nemmeno io di questa guerra, ora mangio bene, quello che è brutto è perché sono lontano da te, senò non sarebbe mica nulla. Dunque stai tranquilla e vedrai che ritorneremo tutti e due e anche molto presto, perché qui non è il posto per noi, fatti coraggio e pensa sempre bene ed ora termino chiedendoti una fotografia che mi è molto cara mandamela presto e fai il possibile per il pacco, sai quello che mi piace, i subrick di patate. Salutami tanto la zia Maddalena e la famiglia Eusebio e Verri e tutti quelli del cortile e amici. Ricevi tanti saluti e baci tuo figlio Gianni

Che sta bene ed è tranquillo, ciau mamma

Cara Mamma volevo già terminare ma dato che non ò proprio nulla da fare ti voglio ancora scrivere due righe perché è mio piacere scrivere. Io vorrei farti sapere tutto quello che facciamo noi qui, ma la posta non lo permette e così bisogna accontentarsi di quel poco che si può. Ti mi ai detto nella tua lettera che ò ricevuto qualche giorno fa, che vai alle castagne da Bocca e che loro anno già fatto il vino nuovo, anche noi avremo potuto bere il vino se fossimo andati nel Caucaso, laggiù dicono che ce ne sarebbe stato molto bello, invece qui dove sciamo ci sono solamente dei grandi campi di grano che io non ò mai visto in vita mia, ebbene questi miglioni di quintali di grano vanno tutti a perdersi, perché non lo raccolgono più, sarebbe bello poterlo avere a casa, ma pazienza e qui delle castagne non ce ne sono, ci sono solo le rape, patate e campi immensi di grossi girasoli dai quali i russi ricavano lolio, più indietro cerano i borghesi e incominciavo a capire un po’ il russo, le prime cose che ò imparato sono state queste, il pane che si chiama (liba), il latte (molocò), aqqua (voda), patate (contaf), galline (curcià) le mucche (coma) e buon giorno (dasvidagna) e poi tante altre cose, però queste sono le più importanti sai riguardano lappetito. Riguardo ai soldi che ti abbiamo mandato, sarebbe bene che comperassi qualcosa così sai quando ti occorresse lavresti già li. Ora ti voglio mandare un marco sono quei denari che ci pagano noi, spero che lo riceverai, così vedrai come sono fatti, questo biglietto vale sette lire e 62 centesimi. Ora termino proprio perché forse ti avrà già annoiata un po’ questa mia lettera, ma cosa vuoi non sapevo cosa fare.

Tinvio di nuovo saluti e baci

Tuo figlio Gianni

 

P.M. 203 14-10-42

Cara Mamma

Ricevetti oggi la tua lettera dal giorno 30, nella quale cera anche il foglio e la busta ed i quattro bolli i quali bisogna che me li tenga tutti per me, perché lo saprai che Gino non è più con me, aspettavo proprio già di ricevere da te, vedo che hai messo l'uva a seccare come ti avevo detto io, sono contento che vai da Bocca e che ti danno del pane bianco, ora in questi tempi è meglio quello che la pasta, anche a noi qui ce lo danno abbastanza bello, tu mi dici che si parla dinuovo delle cento ore, domandaci a Emma se lo danno a tutti i trattenuti, se lo danno mi aspettano anche a me, perché dal sette giugno sono passato anch'io trattenuto. Finalmente Luciano è anche partito ed è già sottufficiale? Chissà quante arie di darà. Cara mamma finalmente anno aperto l'invio dei pacchi, cioè da domani si può spedire i pacchi per noi, così potrai farmi avere quello che ti avevo chiesto, della roba da mangiare non so come farai a mandarmene perché non ne troverai, ma guarda di fare il possibile se puoi avere della cioccolata o delle scatolette di marmellata, oppure del latte condensato, basta che sia qualcosa che sostanti un po' e poi tu lo saprai meglio di me cosa ci vuole, ad ogni modo fai il possibile, forse ti sarai già stufata a sentire a domandare dei pacchi, perché te lo metto sopra tutte le lettere, ma abbi pazienza anche se ti do noia. Vedo dalla tua lettera che capitano delle novità a Verzuolo e cioè alla (….omissis) cosa vuoi, quelle donne li finisce tutto male, bisognerebbe che venissero un po' quaggiù a passare un po' di questa vita, e poi vedresti che capirebbero cosa vuol dire vita, anch'io un giorno ignoravo tutto questo, ma ora sono alle prove, fino ad ora mamma ti avevo dato solamente dei dispiaceri, ma dora in poi non vorrò più essere rimproverato da te perché, come ti dico ò capito a vivere la vera vita, ora so cosa vuol dire avere una mamma, alla quale si deve tutto, ora, quando ritornerò con te, vedrai che sarà per me tutto diverso da una volta, non più una vita comoda, ma vivrò e lavorerò solo per te. O' dei progetti in merito, i quali se potrò realizzarli vedrai che sarai contenta di me. Cara mamma mi chiedi se le galline russe sono buone, certo che sono buone anche se non sono bene cucinate, basta avere buona bocca e poi sono ottime, peccato che qui non ce n'è più, ora ci sono i topi al posto delle galline, siamo vicini ad un paese che si chiama Topilo, il nome non glielanno mica sbagliato, vedi noi dormiamo nei rifugi da noi costruiti e sono sotto terra e li dentro si stà benissimo, non fa mica freddo, ma ci sono questi benedetti topi che ti corrono sulla testa e nello zaino, vedessi ce ne come da noi delle mosche e poi ci sono già qualche fratello nella camicia che unito ai topi ci danno un po' noia, ma quando possiamo gli diamo una caccia così almeno per una notte possiamo dormire tranquilli. Ora continuiamo sempre a stare a riposo, e linverno pare che sia sempre lontano perché fa sempre delle giornate magnifiche, in due mesi che siamo in Russia à solamente piovuto un giorno, e lassù come fa? Vi lascia cogliere le castagne, quante ne vorrei mangiare se fossi li, anche delle uova ne mangerei, ma quando verrò a casa mi metterò a tavola e fino a quando non ne avrò fino alla bocca non smetterò di mangiare, ma forse è meglio non parlare di questo perché mi fa venire laquolina alla bocca e le lacrime agli occhi solo a pensarci.

Ora mamma ti lascio l'incarico del pacco e mi raccomando lorologio spero che me lo avrai fatto aggiustare, non mi resta che inviarti i miei saluti a te e alle zie tutte.

Ricevi tanti baci dal tuo figlio Gianni

Scrivimi subito, ciau mamma

 

Topilo 16-10-42

Carissima Mamma

Vengo subito a farti la risposta alla tua lettera che ho ò ricevuto ieri e che mi ai spedito il giorno 5. Sono contento di saperti in ottima salute, come ti posso assicurare di me, mi dici che ai guardato con Elvezio alla carta e che non ai trovato Rossosch, forse era una città piccola, si trova proprio nel punto dove il Don fa una specie di gomito verso il Volga, in direzione di Stalingrado, bene io mi trovo proprio lì, ma non sono tanto in un brutto posto come credi te, è un posto ancora abbastanza buono e non devi dubitare male, non perché io ti dica questo per calmare la tua pena, io ti dico proprio la verità, dunque non stare in pensiero per me, ma stai tranquilla e spera sempre in bene. Vedo che il parroco à ricevuto la lettera e che à parlato di noi che ci troviamo quaggiù e che è molto contento che noi gli scriviamo. E' vero che i Russi prima di abbandonare le città distruggono ogni cosa e specialmente le chiese le quali abbiamo sempre trovate tutte rotte, e i Russi ne fanno queste chiese come dei magazzini, ma però la popolazione adora le immagini e le medaglie, perché quando noi davamo di queste immagini a loro, non sapevano come ringraziarti tanto erano contenti e allora per ricompensa davano del latte o del pane che loro lo chiamano "liba". Dicevano "caro - buono" camerata italiano e baciavano queste immagini, perché quando erano ancora sotto il comando di Stalin la religione cattolica non gliela lasciavano diffondere, così noi con questi piccoli regali facciamo anche opera di bene a questa misera gente, che è sempre vissuta nell'ignoranza della crudeltà del feroce Stalin. Ci ai fatto coraggio mamma, dicendomi che là in Italia si dice che la guerra finirà per il Natale, spero così che il Natale di quest'anno anche se lo passerò non da te sia un Natale il quale porti la pace nel mondo e con questo avvicini il giorno del nostro rientro in patria e possiamo così noi rivedere le nostre mamme che ci aspettano sempre, io non ò mai perso il coraggio, ero già come lo sono sempre, sicuro che questo giorno avverrà molto presto. Dici che ai fatto aggiustare lorologio, appena sarà aggiustato mandamelo subito, anche i pacchi si possono già inviare, ma mi dici che delle cibarie non si può, ma io che la roba in scatola oppure del cioccolato o fichi si possono mandare, tutto è buono, ò ricevuto la carta ed i francobolli che mi avevi messo nella lettera e ti ringrazio, potrò scriverti sovente. Mi domandi se la macchina fotografica va ancora, io lo lasciata a Gino perché non sapevo dove metterla e così le fotografie le avrà prese lui, non so se potrà mandartele, se avrò occasione di vederlo le manderò. E tu mamma che cosa fai di bello? Vai ancora sempre da Bocca? Ormai la raccolta delle castagne sarà terminata e non avrai più lavoro lassù, stai a casa e potrai avere più tempo per scriverci a noi, zia Maddalena è andata con te? Sarebbe bene perché per vivere una di qua e l'altra di là e meglio che rimaniate tutte e due assieme, perché non si sa mai certe volte potresti non stare bene e se non ce nessuno sarebbe brutto e invece tutte e due assieme vi potete aiutare. Ciavevo scritto ad Armando e ci avevo messo anche i saluti per la famiglia Turco, ma non ò ancora ricevuto nessuna risposta. Gli amici non si ricordano più di noi specialmente i fratelli Costamagna che non ci anno ancora scritto, ma a me me ne importa poco. Termino questa lettera rimanendo però sempre col pensiero a te mamma e ti ripeto di stare tranquilla e spera in un (…illeg.) arrivederci, scrivimi presto e spediscimi il pacco che lattendo con ansia, saluta Elvezio e tutti quelli del cortile, particolarmente la zia Maddalena, Teresa e maria,

Tuo figlio Gianni

 

P.M. 203 20-10-42

Cara Mamma

Vengo a dirti le mie notizie le quali come sempre sono ottime. Ti avevo scritto alcuni giorni fa una cartolina nella quale ti avevo detto che Gino era qui vicino a me, ma ora purtroppo la mia compagnia si sposta e allora lui rimane dinuovo lontano, cosa che mi dispiace moltissimo, perché abbiamo potuto vederci solamente una volta sola, ma cosa vuoi bisogna seguire il destino, come vuole si spera sempre che vadi bene. Cara mamma aspettavo in questi giorni di ricevere posta da te, ma siccome qua à piovuto un giorno i camion non potevano più muoversi e allora la posta non è arrivata perché qui quando piove un quarto d'ora, ci viene subito un fango che non si va più avanti, pare che l'inverno sia giunto, dopo aver tardato quasi un mese di differenza dell'anno scorso, c'è sempre un vento molto forte e porta un gran freddo e per quello che attendo il pacco perché sono senza guanti ancora, e ciò la mano che mi ero fatto male che patisce il freddo, se non fosse del vento andrebbe ancora bene, ma spero di potermi parare anche questo freddo. Mandami più dei francobolli dentro la lettera perché è proibito, ma il foglio e la busta continua pure a mandarmeli. Spero che dove andremo non ci sia nulla di brutto, fino ad ora si è sempre stati bene e da ora in poi si spera che vada meglio. Mi ero dimenticato di dirti che quelle frittelle dolci che facevi e che me ne avevi anche mandato a Demonte sono molto buone, e se potessi averne per Natale le mangerei molto volentieri, se non ti ricordi, sono quelle cose sottili di pasta che rimangono dure. Quando mi scriverai mettimi un pettine dentro la lettera perché quello che avevo lo rotto, ed ora ciò i capelli e o il pizzo che mi tirano e bisogna pettinarli, non ti avevo ancora scritto che avevo il pizzo, ma mi vedessi come vado bene, lo lasciato per non consumare le lamette a farmi la barba perché ne ò solo quattro e quando sono finite quelle va male. Oggi parte per l'Italia uno di Casalgrasso, va in licenza per la morte del padre, era anche qui con me e si chiama Ardusso. Termino di scrivere inviandoti i miei saluti e baci, unisco i saluti per le zie e tutti quelli del cortile.

Stai bene e stai allegra ciau Mamma

Tuo figlio Gianni

 

P.M. 203 3-11-42

Carissima Mamma

Approfitto di un po' di calma per darti le mie notizie. Di salute stò benissimo come spero sia di te al presente. Sono sempre in attesa di ricevere il pacco perché sono già ansioso di fare una buona fumata di tabacco, ò ricevuto una lettera ieri da Lelio e ciò risposto lasciandoti pure i saluti per te. Ieri mamma era la festa dei Santi ed il cappellano ci à detto la S. Messa e poi il mio plotone è partito per un nuovo posto di linea, così sono anche lontano da quei pochi amici che ancora avevo qui alla 21a, ora non mi troverei mica male se non ci fossero quei benedetti che alla notte vengono fino alla nostra trincea e non ci lasciano mai dormire una notte in pace, per esempio ieri sera eravamo coricati, se si può dire così, perché si dorme colle scarpe ai piedi e il fucile alla mano. Dunque eravamo un po' tranquilli quando si sente tutto ad un tratto dare l'allarme, erano loro che venivano avanti, subito noi aprimmo il fuoco e per tutta la notte, fino alla mattina all'alba durò questo lavoro e quando il sole venne a darci un po' del suo calore, finalmente il pericolo era passato e potemmo così goderci un po' di tranquillità. Mi ricorderò sempre mamma della sera dei Santi del 42, certo non lo passata come l'anno scorso che ero a casa in licenza, ma anche questa è passata e speriamo ne abbia ancora da passare in pace, oggi però abbiamo fatto un buon pranzo, mi sono fatto cuocere due patate e poi me le sono mangiate proprio di gusto, pensando che forse in quel medesimo istante tu, eri in pensiero per me, ti avevo scritto una lettera l'altro giorno nella quale ti dicevo di mettermi dei francobolli dentro, ma ora non si possono più mandare sciolti, bisogna attaccarli alla busta che mi metti dentro a quella scritta, se no, non arrivano più. Mi ero dimenticato di dirti che quando potrai dinuovo spedirmi un pacco, di mettermi molto aglio e altra roba anche da mangiare che ne ò bisogno, fai del tuo meglio. Se per caso vedi Bottasso, quello che lavorava con me ringrazialo della lettera che mi ha mandato e salutalo da parte mia, ora termino raccomandandoti di star tranquilla e di non lasciarti prendere dalla malinconia, pensa solamente che fra non molto vedrai dinuovo i tuoi figli ad arrivare, sani e salvi e prega la Madonna per noi, salutami tanto tutti quelli del cortile, le zie e gli amici.

Ricevi tanti saluti e baci dal tuo figlio Gianni che sempre ti pensa, ciau mamma non piangere, ma stai tranquilla che tutto va bene, o da farti i saluti da Marchetti Pierino che è stato qui l'altro giorno, ciau

 

P.M. 203 11-11-42 - XXI

Cari.ma Mamma

Ieri ti ebbi scritto una breve cartolina ed oggi essendo un po' più tranquillo ed avendo un po'' più volontà ti mando questa lettera. Prima io ti ebbi detto che non si facevano i rifugi per dormire, ma ora abbiamo fatto S. Martino (..trasferimento n.d.a.) e siamo tutti sistemati dentro nelle case e si sta benissimo, abbiamo la nostra brava la quale scalda bene e poi ci siamo fatti i letti e stiamo come signori. Il tempo ora à cambiato un po' fa già un po' più freddo ma non è ancora quel freddo terribile come dicono, anzi io credo che non venga a 40 gradi sotto zero. Per i pacchi qua cominciano già ad arrivare e tutti i giorni aspetto che ci sia anche il mio, ma fino adesso nulla, ma vuol dire che quando arriverà sarà sempre bene accettato da me. Ho ricevuto una cartolina da Milia Corrado ed un'altra dal nostro cugino Giovanni, il quale una volta mi scrisse che forse venivano via da Torino, ma ora non ne parlano più e spera di rimanere ancora lì per un po'' di tempo. Ma corre la voce che al principio del nuovo anno si va nel Caucaso ma non si sa ancora nulla di preciso, speriamo che sia così. Altro non so cosa dirti, Gianni sta bene come pure posso dire di me. Pasero della Manta è già arrivato?

Ricevi tanti saluti tuo figlio

Gino. Salutami tanto la zia Maddalena. Ciau

Ora abbiamo un altro indirizzo, eccolo: Autista Gonzo Spirito 2° Reggimento Alpini Distaccamento Autocarrette, Battaglione Saluzzo, P.M. 203

 

P.M. 203 18-11-42

Cara Mamma

Oggi avendo un po' di riposo ti voglio scrivere queste due righe, è solamente da due o tre giorni che ti ò fatto la risposta alle tue lettere, ma a me piace scrivere e quando ò un po' di tempo, mi metto subito lì per farti sapere mie nuove, perché so che a te ti fanno piacere, ieri ò pure scritto alla signora Turco e oggi ciò scritto a Fogliato, spero che questa mia lettera ti trovi sempre in ottima salute come ti posso assicurare di me, ò ricevuto una cartolina da Gino, ora non è più lì, pare che sia andato ancora più indietro dalla linea, così è sempre di più al sicuro, ò ricevuto ancora la cartolina di Emilia Corrado è proprio bella però mi rincresce di non potergli fare la risposta perché non ò più carta, vuol dire che la ringrazierai te a nome mio e gli farai anche i saluti per la famiglia Martina. Tu mi avevi detto nella tua lettera che non si poteva più mandare delle sigarette nelle buste e nemmeno della carta e dei francobolli, eppure tutti qui ne ricevono tutti i giorni, mandali anche tu, invece di mettere delle sigarette prendi un pacco di tabacco e poi lo sfai nella lettera, ed i francobolli attaccali alla busta che mi metti dentro. Il pacco non lò ancora ricevuto ma deve già essere alla compagnia, attendo con gioia la marmellata ed il formaggio che è nell'altro pacco e sono ansioso di mangiare qualche castagna. Nella tua lettera mi avevi parlato…ma che noi non si prendeva….che si pigliava poi il capitale e linteresse io non ci capisco nulla perché non si prendono, spiegati meglio che queste cose interessano molto. L'altro giorno è andato in licenza il mio capitano Rabo è di Sampeyre, forse qualcuno lo conosce, qui si spera che entro dicembre ci sia larmistizio, sarebbe una bella cosa perché andremo molto presto a trovarti e lassù che ne dicono? Cara mamma questa notte mentre ero di vedetta si sentivano i russi a cantare dall'altra sponda del Don, avessi sentito come cantavano bene, era un piacere a sentirli, cantavano la grande canzone del Volga, ora non so più cosa dirti, ed allora termino avvisandoti che ò rotto lo specchio e che ce ne vorrebbe un altro, sempre se puoi mandarmelo. Fra qualche giorno ti mando dinuovo un vaglia di 350 lire spero che ebbi ricevuto gli altri, mi dimenticavo di dirti che a Natale mangio il gatto, sai labbiamo già preso, mandami un po' di sale per mangiarlo. Quest'anno il Natale lo passo dinuovo lontano da te come lanno passato, questo mi rincresce ma quando arriveremo si farà poi una grande torta e le faremo festa anche se non sarà. Ti raccomando di stare tranquilla e di pensare sempre bene, vedi che io sono sempre allegro e non ci penso neppure al brutto.

Saluta la zia Maddalena, Maria, Teresa e tutti quelli del cortile e amici. Tanti baci, tuo figlio Gianni

Per cuocere il gatto ci manca lalio, ma lo facciamo andare alla russa, è naia

 

P.M. 203 24-11-42 - XXI

Carissima Mamma

Ieri sera con grande gioia ò ricevuto il pacco che mi ai mandato. Subito lo apersi per fare una fumatina di tabacco italiano, non avendone più assaggiato da parecchio tempo e mi son trovato come in paradiso quando ebbi avuto una sigaretta di tagliofino in bocca. O' visto che ce molti pacchetti di cartine, ma quelle non le avevo ancora viste ed ora per me quelle sono anche una primizia. Il cioccolato non ò il coraggio di mangiarlo, perché qua è una cosa preziosissima e rara. L'inchiostro si è versato un po'' ma non a rovinato nulla à solamente bagnato un po' la carta del tabacco ma non è nulla. Qua dicono che il tabacco è aumentato il doppio è vero? Se è così allora bisognerà smettere di fumare cioè fumare quelle che ci danno e basta. Il pacco è arrivato in buonissimo stato e non cera nulla di rovinato, se vorrai farne poi un altro puoi mettere tutto quello che vuoi. Oggi ò anche scritto a Pinotu se faceva il favore di comperarmi delle pietrine per la macchinetta accendisigari che poi te le avesse portate a te, che tu glieli avreste pagate e che poi quando mi farai il pacco me li manderai. Altro non so cosa dirti, qua corre voce che presto si ritorna in Italia, speriamo che sia vero.

Termino col augurarti un Buon Natale ed un felice Capodanno.

Tuo figlio Gino Son tre giorni che ò scritto a Gianni ma non à ancora potuto farmi risposta. I vaglia li ai ricevuti?

Ciau tanti saluti a tutti Arrivederci, Gino

 

P.M.203 30-11-42

Cara Mamma

Con mio grande piacere ricevetti oggi il pacco che mi avevi mandato, la roba e ben custodita solamente la boccetta d'inchiostro era staccato nettamente il collo si era versato tutto, ma per fortuna non si è macchiato nulla, nemmeno le calze, tutto era apposto, ò subito assaggiato la cioccolata, tu mamma mi avevi scritto che non era buona, era buonissima basta averne, anche l'olio assieme al pane, ti ringrazio mamma di tutto, ai fatto bene a mandarmi della carta da scrivere perché non ne avevo proprio più nulla, e non sapevo più come fare a scriverti, io è già da qualche tempo che non ricevo più della posta, ma non stò in pensiero, perché dicono che arriva solamente poche volte al mese e poi ora ce la voce che corre che anno fermato i pacchi e la posta perché non va in Italia. Io sarei luomo più felice di questo mondo, poter rivedere la nostra bella patria e ritornare da te mamma, questo sarebbe bello, ora ti voglio dare le novità. Qui si stà sempre benissimo, ora mangiamo ancora delle polente, abbiamo trovato un po' di grano e di meliga e si macina quello, vedi mamma, i russi avevano fatto delle buche nella terra e poi avevano nascosto le patate, la meliga, il grano, le biarave e persino del lardo e dell'olio, credevano forse che noi non lo trovassimo, ed invece la prima cosa che si è trovato è stata quella, ed allora giù a fare i cucinieri e quando la polenta e fatta e le biarave sono cotte rivolgo anche un pensiero a loro, sperando che facciano ancora delle buche e ci mettano tanta altra roba. E te mamma come te la passi lassù? Novità non ce ne sono? Fammi un po' sapere che cosa si dice di noi la in Italia, ai già ricevuto i vaglia?

Mamma se per Pasqua sono a casa voglio fare una grande festa, ora starai anche più tranquilla, saluta tutte le zie e quelli del cortile. Ricevi tanti baci e abbracci dal tuo figlio

Gianni Arrivederci a presto, ciau mamma

 

P.M. 203 1-12-42

Cara Mamma

Vengo a risponderti alla tua lettera del giorno…che mi giunse proprio in questo momento, quando tranquillamente me ne stavo divorando il rancio. La mia salute è ottima, come spero sia di te, mi dispiace che non ai ricevuto da me, pure io ti ò scritto, forse sarà stato un po’ di ritardo la posta ma spero che abbi ricevuto ora. Vedo che ai ricevuto il vaglia mi dispiace che non ai ancora potuto farti fare la fotografia ma appena lavrai fammela avere. Cara mamma ieri ò visto Pasero che è ritornato dall’Italia, e mi à dato lorologio, ti ringrazio di avermelo mandato, è arrivato sano e salvo, è meglio questo che non il mio, io ti assicuro che lo terrò con cura perché è un orologio di valore questo, Pasero mi à fatto i tuoi saluti, ai visto mamma sta bene lui, anch’io stò bene come lui, ora siamo vicini e così mi potrà raccontare qualcosa dell’Italia che sono molto disperso. Mi dici che non si può più spedire i pacchi e tu me ne ai ancora spedito uno con quello ne avrò per un po’ di roba e con le … e la cioccolata ed il pane e le noci che mi ai messo passerò un bellissimo Natale, il quale è già molto vicino. I guanti che mi ai mandato vanno benissimo, veramente il dito indice è un po’ corto ma non fa nulla, avessi visto i miei compagni quando dal pacco ò tirato fuori il giornale, tutti volevano sapere le novità, allora abbiamo fatto un circolo attorno al fuoco, ed il caporale leggeva il giornale, quall’erticolo che parla degli Alpini, se avevamo presoo i balcani ai Russi è proprio vero, ne abbiamo prese anche noi. Oggi ò ricevuto da Gino e mi dice che sta bene ed à ricevuto da Emma che mi aveva anche fatto i saluti per me, così te gli ricambierai. Da parte mia, io non posso più rispondergli a tutti, perché ò solamente la carta che mi ai mandato, nella tua lettera cerano pure le tre sigarette ed il foglio, ma mancava la busta, forse non lavevi messa. Dei vaglia ai ricevuto soltanto quello che abbiamo fatto io e Gino o pure quello da me solo? Io dei miei te ne ò già spediti tre in tutto fanno oltre mille lire, e con quelle pensaci anche un po’ per te, e non pensare solo a noi, perché qui noi stiamo benissimo, termino Mamma mandandoti gli auguri di Buon Natale e buon Capodanno così farai pure alle suore ed alle zie. Da quelli del cortile scusami a loro se non gli scrivo, ma non ciò nulla,

fatti coraggio e spera sempre in bene, ricevi tanti baci ed un abbraccio dal tuo figlio

Gianni.

 

P.M. 203 1-12-42 - XXI

Carissima Mamma

Il giorno 28 del 11 è passato di qui Pasero della Manta il quale mi à dato tue notizie dicendomi che tu stavi bene e questo mi à fatto molto piacere, mi à detto che aveva l’orologio di Gianni ed io gli ò detto che glielo portasse lui, perché Gianni ora si trova vicino alla compagnia di Pasero così lo à avuto subito. Mi ha raccontato un po’ della vita che fate voi lassù e vedo che non ve la passate tanto bene e gli apparecchi poi vi danno anche dei disturbi, ma pazienza. Ieri poi ò anche ricevuto la tua lettera del 13-11 ed ò visto che ai ricevuto i vaglia, ora io avrei di nuovo 600 lire da mandarti ma non so ancora quando faranno i vaglia, spero di questo mese di poterteli mandare su. O’ visto che ai fatto nuovamente un altro pacco per noi, ciò che io non mi aspettavo ancora, perché prima volevi sapere come arrivavano qua, ma ai fatto benissimo a farlo, perché ora chissà quando ne arriveranno di nuovo ed io ti ringrazio per tutto quel ben di Dio che ci ai mandato. Allora a Giovanni, Pinotu e tutti gli altri come mi dici gli è andato un po’ male non avendogli lasciato finire la licenza, ma possono ancora dire di essere fortunati, perché ogni tanto fanno ancora una scappatina a casa che invece a noi è impossibile. Peccato che non c’è più latte condensato vuol dire che ne farò a meno di quello.  Tu mi dici che non ti sei ricordata di farmi gli auguri per il mio compleanno e così pure è di me verso di te ed io te li faccio anche adesso anche se sono molto in ritardo, ma come dice il proverbio “ è meglio tardi che mai”. Son contento che la zia Maddalena è già venuta con te, così il tempo via parrà più breve, da Gianni ò ricevuto pochi giorni fa, mi dice che sta benissimo e che ti aveva anche scritto, credo che le sue lettere ne riceverai due o tre assieme. Voglio dirti di non scrivere più per via aerea, perché ora viene tutta per via ordinaria e la posta aerea forse verrà poi di nuovo questa primavera, quando ci sarà di nuovo la stagione bella. Dentro la busta ce nerano tre sigarette le quali mi fecero anche molto piacere.

Termino col augurarti di nuovo un Buon Natale e Capodanno a te ed alla zia Maddalena,

Tuo figlio Gino – Arrivederci a presto

 

P.M. 203  4 - 12 - 42

Carissimo Mario.

Vengo subito a farti la risposta alla tua lettera, che mi giunse oggi, caro Mario, mi fa molto piacere essere ricordato da te, invece molti altri amici, non mi ricordano più dal giorno della partenza per il fronte, non ò più avuto sue notizie, gli scrissi, ma non mi risposero, invece da te ò ricevuto già diverse volte e se sempre non ti ho risposto è perché non ciò carta, e qualche volta non ciò tempo, ma spero che tu, comprenderai che in questi posti non cè tanta comodità, dallora, si fa come si può Carissimo Mario. Vedo dalla tua lettera che ai già passato per la seconda volta la visita, e che ti anno dinuovo fatto rividibile. Devi essere contento del tuo secondo risultato perché così puoi passare ancora un altro anno di borghesia, capisco che di bello ormai non cè più molto, perché le ghenghe si sono sfatte, ora sono quasi tutti sotto le armi e a casa non cè più nessuno, e poi sono passati ormai i bei giorni mi dici che anche le ragazze sono svogliate, guarda un po'' di tenerle allegre e fresche tu che puoi, così quando ritorneremo noi, troveremo un po' di vita allegra, perché qua, non ce n'è più, quasi non ci penso più alle ragazze, qui è tutto diverso, invece di sentire le campane a suonare per la messa oppure la sirena della cartiera, si sente la mitraglia ed il cannone, che tutti i giorni e tutte le notti fischiano e rombano in tutte le direzioni, noi sciamo molto vicini ai russi, la prima linea è questa, alle volte verso la mattina, quando sono di vedetta, si sentono i russi che cantano o che si chiamano, e di giorno qualche volta, si vedono a passeggiare sulla opposta sponda del Don, ed allora, la sua passeggiata diventa una fuga perché la nostra artiglieria non gli dà tregua, gli fanno certe raffiche i 75 che fanno piacere vederli a scoppiare, ormai i russi anno capito che per loro è ormai finita, perché quasi tutte le mattine arrivano alla nostra linea qualche gruppetto, e subito alzano le mani dicendo, pauschi, camerati e quando li abbiamo presi con noi rivolgono ancora uno sguardo alla loro linea e con uno sguardo di disprezzo verso quei che sono rimasti coi fedeli di Stalin ci seguono verso il nostro comando. Tu mi dici di salutare il mio fratello e Giorgio, ma purtroppo non lo posso fare perché il mio fratello e a trenta chilometri da me, e Giorgio non lo più visto da tempo, il più disgraziato sono io ma io non me la prendo mica, sono sempre allegro lascio che sparano, e quando la sento passare dico fra me e questa è passata e spero così che passino anche i giorni e che giungerà poi anche il tempo del nostro rimpatrio, ed allora Mario, farò come mi dici tu, certe bevute e certe mangiate proprio da alpino. Salutami tanto la tua famiglia e la mia mamma.

Ti unisco gli auguri di buon Natale e buon Capodanno. Tuo amico Gianni scrivimi che mi farai piacere, salutami Lucia ti unisco questa sigaretta slava che mi cambierai con una tre stelle

 

P.M. 203 7-12-42 - XXI

Carissima Mamma

Con mia grande sorpresa ò ricevuto la tua lettera del 2-11 così ò nuovamente un altro pacco in viaggio contenente della marmellata, formaggio, noci e brigne secche, tutta roba che mi piace moltissimo e poi ancora del tabacco e cartine il quale fa molto piacere ad averne. Tu vorresti sapere cosa potresti mettere in un altro pacco, per la farina di meliga credo che sia impossibile mandarla perché prima che sia qua, forse non sarebbe più buona invece le castagne credo che non andrebbero a male e mi piacerebbe molto assaggiarle. Vedo che Osvaldo è partito anche lui per la Russia e viene a Stalino a lavorare non so se sarà contento di ciò che fa, essendo lui abituato ad avere tutte le comodità ed ora trovandosi in un luogo dove c’è poco e poi ancora così lontano dai suoi cari non so se sarà capace di abituarsi. Mi piacerebbe poterlo trovare…Tu mi dici che Gianni vuole una tua fotografia, anch’io sarei molto contento di averne ma non è mica che noi ci troviamo spersi, ma è per avere più presente la nostra cara mamma la quale è molto lontana e fa molti sacrifici per noi. A riguardo di Ruatta non saprei cosa dirti, anzi ò chiesto a parecchi, ma nessuno a saputo darmi informazioni a riguardo di lui e Ferrato non so nulla va bene che lui si trova a 5 km dal Don ma chissà da che parte si trova, perché il fiume è molto lungo ed il fronte è immenso, mi piacerebbe anche a me trovarlo. Allora anche Clara è andata a farsi suora si vede che non trovava a sposarsi ed allora avrà pensato di far così. Sadonio è nei conducenti ed ora è già parecchio tempo che non lo più visto si vede che l’avrenno mandato in un altro posto. La zia Teresa è ancora a Intra ma che cosa è andata a fare? Certamente se farebbe delle galette qua verrebbero a bene. Per le maglie te lo fatto sapere per mezzo di Allario, cioè vorrei una maglia da portare sopra la camicia e due paia di calze, ma se qua fa solo freddo così non ne avrei bisogno, perché sino adesso non à ancora fatto tanto freddo. Il pacco di Milano lo abbi avuto anch’io. Ti voglio dire che ho scritto al Pagnolo per le 100 ore e per gli assegni ora aspetto risposta. Dentro la lettera cerano due sigarette. Da Emma ò già ricevuto e gli ò fatto risposta.

Ti saluto di tutto cuore ed un bacio, tuo figlio Gino,

salutami anche Gina

 

P.M. 203 8-12-42

Carissima Mamma

Vengo ad avvisarti che ieri ò ricevuto il secondo pacco, anche questo come laltro è arrivato in ottimo stato, tutto era intatto ti ringrazio mamma di tutto, spero che godi ottima salute, come pure ti posso assicurare sia di me, qui è tutto tranquillo, solamente in questi giorni ci è venuto un po’ di freddo, ma il freddo come dicono che veniva non si è ancora sentito, è questo è già una grande bella cosa, perché il freddo è quello che più mi fa paura. Cara mamma da alcuni giorni non ò più avuto tue notizie spero soltanto che sia un ritardo della posta, perché in questi giorni mi anno detto che anno bombardato Verzuolo ed il Piasco, io anche per questo sono molto in pensiero per te spero che non ti sia successo nulla e ancora di più, spero che questa voce non sia vera, temo di più per te che per me, perché io qui sono al sicuro, senti mamma ci siamo fatti il rifugio sotto terra, abbiamo fatto anche la stufa, vedessi come siamo bene sistemati, nessuno ci vede perché sopra di noi ci sono tre metri di terra, si vive così nei sotterranei da un rifugio all’altro senza uscire fuori, però anche qui ci sono i topi che ci tormentano, ma se ci fossero solamente quelli, andrebbe ancora sempre benissimo, qui sempre si spera di ritornare presto in Italia, come già ti dissi una volta spero sempre, ormai mi ci sono abituato e questa vita non la trovo mica più tanto dura, pensa un po’ che anche l’altro giorno facendo la solita ispezione, abbiamo trovato del grano in una buca e circa anche trenta chili di sale, ora per un po’ di tempo si può di nuovo fare delle polentine e va giusto bene che mi ai mandato il formaggio e la marmellata così li mangio colla polenta e così si tira avanti per un po’ di tempo, e poi anche il rancio che ci danno è più abbondante di prima, e tu come te la passi? Spero bene, ora attendo larrivo del terzo pacco che come dicono debbono arrivare in questi giorni e così, lo zaino sembra poi un negozio di alimentari, ma meglio così che diversamente, e tu ai già ricevuto l’altro vaglia? Fammi un po’ sapere qualche novità, sai io mi fa molto piacere sapere qualcosa, sai sono un po’ curioso, l’altro giorno ò ricevuto da Mario Abbà e mi dice che a Verzuolo non c’è più nessuno, che sono tutti soldati ma spero che quando ritorneremo noi ci sarà un po’ di vita, come rivedrei già volentieri il nostro bel paese, solo a pensarci mi pare di vederlo e mi vengono le lacrime agli occhi, questo è un po’ di nostalgia, cosa vuoi è la prima volta che mi trovo tanto lontano, e Gino non sarà più tanto duro perché è già la seconda volta che si trova così e poi lui ora è al sicuro, dorme nelle case, anche lui mi à scritto l’altro giorno. Ora termino perché è già notte sai qui, alle due e mezza è già notte e alla mattina fino alle sei non viene giorno, e la come va linverno? E già nevicato? Fatti coraggio Mamma e non avere paura di nulla che il Signore ci protegge perché noi non siamo colpevoli di nulla.

Ricevi tanti baci e abbracci dal tuo figlio Gianni, che tanto ti pensa, ciau mamma. 

 

P.M. 203 12-12-42

Carissima Mamma

Finalmente oggi ricevetti la tua lettera del giorno 22, sono contento che ai ricevuto le mie lettere, ti avviso che ò anche ricevuto il secondo pacco ed il terzo deve arrivare oggi o domani, o pure ricevuto da Gino mi dice che stà bene, se ti à mandato a chiedere le carte e più che segno che sono tranquilli fortunati loro, ma nemmeno io non mi posso mica lagnare, fino ad ora è sempre andato bene e così spero per l’avvenire, tu mi dici che lo zio Benedetto è venuto a trovarti e ti à dato notizie di Gino, sono contento che sta bene e Giovanni mi dici che deve andare in Francia? E davvero una fortuna andare la invece che venire quaggiù, ma cosa vuoi tutti non possono essere nel medesimo buco, ora mamma nemmeno linverno non mi fa più paura perché ci anno dato tanta di quella roba per il freddo, a voglia di venire a 50 gradi, ora non lo sentiamo più e poi sai, io ò trovato un berretto dei russi e quelli vanno bene perché sono tutti imbottiti di lana e parano molto il freddo e poi ò preso il passamontagna e lo foderato di lana anche quello e mi tiene molto caldo, se vedessi sembro proprio un orso bianco, con gli zoccoli, il pastrano, i guanti ed il cappuccio tutto ricoperto di lana.Cara mamma vedo che gli inglesi vi fanno stare in allarme, quello mi preoccupa, perché so che tu ai molta paura, ma non devi mai perderti di coraggio, bisogna essere forti di spirito, guarda anch’io avevo un po’ di paura ora invece non ne ò più, ogni tanto quando ci passano sopra la testa fischiando noi gli facciamo la burletta e diciamo, o paschi tira più corto, perché loro sparano sempre lungo ma ora sono tre giorni e tre notti che la nostra aviazione non li lascia più tranquilli e speriamo che questo, segni la fine dell’esercito russo e così la fine della guerra in oriente. Termino ora dicendoti che ò ricevuto le sigarette e la carta e tu, stai sempre tranquilla e fagli coraggio anche alla zia Maddalena, ricevi tanti saluti e baci dal tuo figlio

Gianni

Lorologio va benissimo, ciau mamma

 

P.M. 203 15-12-42

Cara Mamma

Con mio più grande piacere ò ricevuto oggi la tua lettera, nella quale trovai pure la tua fotografia questo, mi à fatto molto piacere, mi pareva proprio di vederti te in persona, come sei stata bene, però, vedo che ti anno costate care, ma non fa nulla ora così potrò vedere, quando voglio.Vedo che a Verzuolo ci sono delle novità, cioè è morto il nonno di Armando e Co…di: cosa vuoi tutti abbiamo la nostra ora chi prima e chi poi dobbiamo passare tutti da quella parte. Mi dispiace che la posta ti à ritornato il giornale perché così non potremo più avere delle novità, con mio più grande dispiacere, trovo la chiusura delle spedizioni dei pacchi, ti avevo chiesto della roba ma vuol dire che aspetterò quando si potranno dinuovo mandare, e così se potrai accontentarmi, lo farai, forse è un po' troppa la roba che ti avevo chiesto, ma se vedi che costa troppo il liquore, non mandarmelo ne farò anche a meno, perché se la salute mi accompagna fino alo ritorno come mi à accompagnato fin ad ora, non ne ò bisogno del liquore, perché tiro avanti benissimo con le biarave che giornalmente faccio cuocere, quelle sono un buon medicinale, perché mi fanno alzare diverse volte nella notte, forse mamma in questi giorni ci sarà stato un bollettino un po' movimentato del Don, ma non abbi paura perché noi non ci anno toccati, erano vicini, avessi visto è durato cinque giorni e cinque notti, sembrava che ci fossero i fuochi artificiali e ieri sera è tornata la calma. Come è bello quando tutto è tranquillo, pare di essere in un mondo nuovo, ora speriamo che ci lascino passare il Natale tranquillo dato che ci mancano solo più dieci giorni. E li, anno finito con gli allarmi? Spero che anche voi ora vi lascino tranquilli, vi anno già fatto paura abbastanza non è vero? Oggi ò anche ricevuto una cartolina dal cugino Giovanni e mi dice che era stato qualche giorno a Verzuolo ed aveva letto qualche mia lettera ed era stato molto contento, ora mi dice che si trova in Francia ma che sta bene, perché è in un posto di villeggiatura, beato lui anche Angelo Boero mi à scritto, anche lui è in Francia e sta bene, vedi mamma ora siamo tutti sparsi noi amici, chi da una parte e chi dall'altra. Teniamo tutto il mondo forse i più lontani siamo noi, ma speriamo di essere poi i primi a tornare. Ti incarico mamma di ringraziare Mario Abbà della lettera che mi è giunta oggi, non ci rispondo perché non ciò tempo ma appena potrò scriverò anche a lui, digli che sto bene e che mi scriva sempre che mi fa molto piacere, e fagli i saluti alla sua famiglia.

Termino mamma ringraziandoti dinuovo della foto e saluta tutti quelli del cortile e le zie. Sperando di presto essere con te ti mando tanti saluti e baci,

tuo figlio Gianni sta sempre tranquilla, che io sto benissimo…quando ce l'appetito la salute non manca

 

P.M. 203 21-12-42

Carissima Mamma

Con mio grande piacere ò ricevuto la tua lettera del giorno 4, ti ò scritto anche ieri, sono contento che finalmente ai ricevuto da me, io ti scrivo sempre sovente, forse è la posta che qualche volta, forse dei ritardi, ma te non devi mica essere in pensiero. Mi dici che a Verzuolo ci sono molti impiegati di Torino e tu devi fargli anche da mangiare a loro, chissà che ….grande avrai da fare … così diventi proprio una vera cuoca. Questa volta ò capito come mi volevi dire per gli assegni migliori vuol dire che ti arriveranno poi tutti alla fine della guerra, farai poi un bel gruzzoletto che verranno poi bene quando saremo poi a casa, vuol dire che li impegneremo in qualche modo e li faremo poi rendere per ricuperare il tempo che siamo stati militari, in questo mese arriverà la pensione, quella puoi anche tenertela per te se ti farà comodo, riguardo ai giornali non comperarli più avrai già troppi fastidi, io ne posso fare anche a meno. Vedo che non ai ancora visto la signora Turco ma quando la vedrai fagli dinuovo i saluti da parte mia. Mi dici che Fenuil è andato a Torino chissà che bombardamenti avranno fatto la, e Rino non è più sotto la Cartiera, che va a lavorare a Genova? Oppure e la Cartiera che lo à mandato? Oggi ò ricevuto la ricevuta del vaglia, ora ti spedirò quello del mese di dicembre anche questo è di 350 lire, tanto cosa vuoi che me ne faccia io dei soldi, qui senza soldi si vive ugualmente, non siamo mica in Italia che ce ne volevano tanti, ora qui si risparmiano. Mi rincresce proprio per la morte della mamma di Aldo Ponzio, povero lui, dopo oltre un anno che era qui in Russia ci capita ancora quella disgrazia li, ora lui andrà in licenza e quando lo vedrai fagli anche i miei saluti che è da tanto tempo che non ò avuto più sue notizie. Ti ringrazio per gli auguri di buon Natale, ora la va a pochi giorni, quattro giorni è passato anche lui, e si aspetterà poi quello del 43, spero di essere poi borghese allora.Tu mamma vuoi sapere quello che voglio, voglio carta da scrivere, inchiostro, filo e aghi da lana e le stringhe e se puoi trovare qualcosa da mangiare, qualche scatoletta o qualcosaltro, il tabacco, dicono che è cresciuto e vero? Delle cartine non mandarmene più che ce nò già molte, La situazione di quaggiù è ottima, il fronte è calmo e ci lasciano sempre tranquilli, anche la salute non mi manca, io stò sempre bene, ò ricevuto anche oggi da Gino anche lui gode ottima salute.

Termino mamma, facendoti tanti saluti e baci, saluta tanto la zia Maddalena e quelli del cortile, sperando di poterti presto rivedere,

tuo figlio Gianni ciau mamma

 

P.M. 203 25-12-42

Carissima Mamma

Aspettavo oggi di ricevere tue notizie siccome doveva arrivare la posta ed invece non è arrivata ed allora ti voglio scrivere lo stesso.Io di salute stò benissimo come spero sia pure di te al presente, oggi è la festa del Natale, lassù a Verzuolo si farà festa, io so che tu vedendo gli altri a fare baldoria diventerai triste pensando a noi che ci troviamo quaggiù, ma mamma anche noi quest'oggi si può dire che facciamo festa, è una bellissima giornata piena di sole, dopo avere passato una nottata scura e fredda cera la tormenta che fischiava mentre ero di vedetta, ma io non sentivo il freddo e la neve, perché il mio pensiero era rivolto a te che sei molto lontana da me, pensavo che a quellora, dato che era lora della messa Natalizia tu forse ti trovavi in chiesa a pregare per noi, noi qui non abbiamo nemmeno potuto ascoltare la S. Messa è questo mi dispiace, però malgrado questo inconveniente tutto andava bene perché il Russo se ne stava fermo, anche se in questi giorni à avuto qualche piccolo successo, ma però la pagata con qualche migliaio di morti, ora invece è ritornata la calma e pare di essere in paradiso. Cara Mamma credevo di passare il Natale mangiando le paste dolci e la cioccolata che mi ai messo nel pacco, ed invece è stata una illusione perché il pacco non è ancora arrivato, ormai è quaranta giorni che è in viaggio e credo che non dovrebbe più mica tardare tanto, vuol dire che aspetterò sempre fino a quando arriverà, oggi però ci anno dato un quarto di vino e credi che dato che era tanto tempo che non ne bevevo più, mi à fatto venire un po' allegro e così passo questa giornata un po' allegro. E tu mamma, che cosa fai di bello? Non rimanere sempre triste, alla fine che cosa diventa? Bisogna viverla la vita chi più bene chi più male, ma tutti dobbiamo essere contenti, tanto più che presto noi faremo ritorno alle nostre case, così mi à detto Gino, lui qualche cosa sa più di me perché à notizie prima di qui, ma a me le notizie che mi fanno più piacere, è quando posso leggere una tua lettera, perché tu mi metti un po' di tutto e quello mi piace. Scrivimi sempre sovente e lunghe lettere io non attendo che quello. Ai ricevuto lassegno della mia pensione? Ed i vaglia? O' da farti mamma i saluti da Roasio e da Pino Marchetti.

Tinvio io i miei più cari saluti e baci e un caro abbraccio sperando presto di poterti rivedere. Salutami la zia Maddalena, Maria e Teresa.

Tuo figlio Gianni

 

Lettera di Mandrile Giuseppe a Mandrile Giacomo cascina Ripa Spinetta spedita dalla (Russia) il 02/01/43 arrivata a Spinetta il 20/01/43

Posta militare 203   li 2-1-43

Carissimi Genitori

Oggi con molta sorpresa ho ricevuto il secondo pacco, non potete immaginare con che grande piacere l’ho appreso, su questo pacco non l’aspettavo più perché mi avevano detto che erano andati a male e io due giorni fa vi avevo scritto una lettera raccomandata, e vi avevo detto che non sapevo se lo ricevevo ancora e vi avevo detto che ero senza carta da scrivere, e che mi avreste spedito una assicurata contenente la carta da scrivere, e invece con piacere mi è ancora giunto il pacco,nel quale conteneva la carta, dunque non spedite più la carta. Mi è giunto oggi 2-1-43 , gli ha impiegato molto tempo, ma è arrivato era completo, niente di rotto, la mela era sana e buona, i granelli buoni e tutto era intatto,non potete immaginare con che piacere l’ho appreso, vi ringrazio tanto ma tanto.

Spero che avete ricevuto la raccomandata che vi ho scritto pochi giorni fa, dunque non spedite più la carta che vi avevo chiesto, perché ho ricevuto il pacco nel quale cera la carta. Ieri ho incominciato l’anno benissimo, come spero che sia stato per voi. Spero di presto ricevere posta perché è parecchi giorni che non ricevo più, non solo io ma tutti.

Vi saluto e ringraziandovi tanto.

Sono  figlio Giuseppe.

Ieri ho spedito il 5° vaglia di lire 341.

Minot è partito?.